Quel ramo stroncato è praticamente ormai messo a posto e non è così dispiaciuto di non aver finito ed essersi lasciato gli onori del successo a domani.
Guarda le sue mani, mani che raccontano di una vita antica disegnata da mestieri antichi, e sorride nel ritrovare se stesso in esse. Infila i guanti che non indossa mai nella tasca posteriore dei pantaloni, ripone la sega nella cassetta, che impugna, insieme ad un'accetta troppo piccola per il lavoro richiesto, nella mano sinistra. Saluta la neve come si saluta il degno avversario che ti ha offerto una sfida nella quale forse non ti saresti più misurato, con un ghigno rispettoso; con la mano destra estrae quel piccolo congegno che il nipote ha preteso imparasse ad usare, aggiusta con poca perizia le cuffie e preme il bottone tondo. Via via, vieni via di qui, niente più ti lega a questi luoghi...
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