giovedì 16 dicembre 2010

Punto Tre: Diritti Civili.

Ho intenzione di soffermarmi pochissimo su questa questione.
Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, e tutte le leggi devono considerare uguali tutti i cittadini.
Le unioni civili, il matrimonio cioè (istituzione che non si capisce perché ma oggi pare sia un'esclusiva, o un'invenzione, cattolica) tra persone deve essere permesso. Stare ad indagare sul sesso delle persone è inaccettabile.
Le adozioni devono essere permesse anche ai single, e quindi alle coppie omosessuali.
Adozioni ai gay non significa, come la subcultura cattolica cerca di far pensare, che dall'oggi al domani un bambino felice di una famiglia "da Mulino Bianco" viene strappato ai genitori e affibbiato a due "checche da gay pride" che non lo vogliono.
Significa invece che anche una coppia di persone gay, se desidera crescere un figlio (togliendolo da un istituto), può avanzare la domanda per farlo; a quel punto ci sono esperti e procedure burocratiche a non finire volte a stabilire se quella specifica coppia di persone può adottare un figlio, di quale età e razza, di quale condizione fisica, di quale temperamento (se si parla di bambini cresciuti, o adolescenti).
Semplicemente degli esperti decidono su ogni singolo caso invece che, come oggi, degli ignoranti da Roma decidono per tutti indistintamente ed aprioristicamente. Si tratta semplicemente di far fare il proprio lavoro a chi è pagato ed ha le competenze per farlo.
Umiliante per chi la pone l'obiezione "ma il bambino ha bisogno di una figura materna ed una paterna":
1-Chi lo ha stabilito?
2-In base a cosa?
3-I bambini che perdono prematuramente uno dei genitori diventano brutte persone?
4-I genitori che perdono un coniuge devono vedersi portar via il figlio, non potendo questo crescere con una figura paterna ed una materna?
5-In un istituto, poniamo l'esempio, di suore, come funziona la cosa? cinque figure materne e nessuna paterna sì, ma due figure materne (ad esempio due donne lesbiche) e nessuna paterna no?

E' veramente triste che non si pensi mai che i bambini in adozione vengono da situazioni non idilliache e che sarebbe bene valutare tutte le opzioni possibile per non rischiare di lasciare senza famiglia un bimbo che ne potrebbe avere una meravigliosa pur con due genitori dello stesso sesso; fosse anche uno solo.

Chiusa la breve digressione su di un argomento che in un parlamento civile sarebbe esaurita in una settimana.

mercoledì 15 dicembre 2010

Requiem per l'Italia

Oggi vorrei discutere della pietra tombale collocata ieri sulla salma di questo paese: una classe politica blindata che blinda se stessa prima non permettendo al cittadino di scegliere, poi non permettendo al cittadino di manifestare, poi lamentandosi se il cittadino si incazza.

Ieri a Roma è andata in onda una delle puntate più belle della vita Politica di questo paese e una delle più brutte della vita politica di questo paese (e le maiuscole non sono messe a caso).

Ieri in parlamento si è assistito ad uno scempio, a parlamentari che aspettano la seconda chiama per dare il voto a chi doveva accorgersi che quei tre sono fondamentali, un memento per il futuro: senza di me, vai a casa.
Si è assistito ad una camera riaperta dopo una settimana di chiusura (perché ovviamente non c'è niente di interessante da fare in un paese che a stringere i cordoni della borsa il più che può, aumenta comunque il proprio debito pubblico di 23 miliardi in un mese) che si è espressa negli esercizi di cambio di casacca all'ultimo minuto (e già quelli del primo minuto a me sembrano discutibili), quando evidentemente è successo qualcosa che ha modificato un voto pesante come quello di fiducia. Non si entra nell' IDV per votare la fiducia al Governo Berlusconi all'ultimo giorno, non si esce dal PDL per decidere all'ultimo giorno di cambiare voto, è evidente che qualcosa è successo, e lo spettacolo è triste.
Ci si ritrova con una maggioranza in parlamento che ha rifiutato un governo di larghe intese per non far cadere Berlusconi, quel Berlusconi che oggi vuole fare il governo di larghe intese con lui stesso presidente: il PDL e la Lega Nord hanno semplicemente difeso un uomo, un monarca, non un governo, non un progetto, ma la sagoma di un culo su di una poltrona.

E fuori in strada si è scatenato il pandemonio, e questa è la vera Politica. Io rifiuto le solite premesse buoniste del tipo "la violenza è sempre da stigmatizzare ma..." discorsi già sentiti fare a Bindi e Follini. Io non stigmatizzo proprio niente, da una parte.
Stigmatizzo parecchi atteggiamenti dall'altra invece.

Si è voluta condurre su questi binari una manifestazione proprio per cercare di guadagnare una certa unità dei "moderati" quando invece si tratta dell'unità del vecchio nobile che vuole un popolo affamato, che non cede privilegi per far esercitare diritti altrui.

Ieri si è vista una città piena di gente incazzata, studenti, cittadini aquilani, cittadini campani, gente che sono anni che urla, chiede confronti, esige spiegazioni e non riceve risposte.
Nessuno ha eletto nessuno in parlamento, c'è totale barriera politico-intellettuale, e quando si vorrebbero chiedere spiegazioni, si alzano le barriere fisiche dei carabinieri, strade sbarrate, blocchi, tenute antisommossa.
Il potere si barrica nel maniero e il popolo con torce e forconi cerca di stanare il re e la sua corte che al caldo godono di cibarie, vino e cortigiane in quantità.

Cercando sulla rete finalmente ho trovato il video di una giornalista che conferma quanto penso io: i famigerati "Black Block" compaiono solo quando "devono". Non compaiono MAI, in NESSUNA occasione, quando non ci sono norme di sicurezza, compaiono solo in presenza di zone rosse, quando sia evidente la volontà di avere dei casini che poi permettano di ricompattare i parrucconi.
Ammesso e non concesso che questi Black Block siano indipendenti e non infiltrati, se in una città non blocchi la libera circolazione delle persone, non compaiono MAI.
Ieri i cortei sono stati tenuti a distanza, bloccati, incanalati, costretti, allontanati: per l'ennesima volta gente incazzata è stata tenuta lontana dal rapporto con chi sostiene di essere eletto.
Gente che chiedeva un confronto, risposte, attenzione, se li è visti negare per l'ennesima volta, anche con la forza, con le armi, con l'esercito, ha visto "loro" fare tutto il possibile per non ascoltare "noi".
Ormai il parlamento è un circolo, chiuso, elitario, dove mille inadatti decidono che tutti si devono occupare solo di loro mille e una volta comodi loro, gli altri si scannino pure, e se interferiscono, giù manganellate.

Questa classe politica ha ammazzato il futuro di una generazione che oggi non ha più nulla da perdere, ha tirato troppo la corda e le rivoluzioni si evitano solo quando tutti hanno la pancia piena. Parigi, Londra, Atene, Roma, qualcosa sta cambiando, e non è accettabile che Bindi o Follini non capiscano e si preoccupino di stigmatizzare. Si torna sempre al fatto che quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito. Qui la luna ci sta venendo addosso e ancora Bindi e Follini si interrogano sul perché quel dito abbia le unghie sporche!!!

Ieri a Roma sono andate in onda la politica dei cialtroni di palazzo e la Politica di chi agisce per rivendicare quantomeno il diritto alla rappresentanza, ad essere ascoltato, a vedere che il proprio partito manda in parlamento gente che legifera, non gente che tira a raggranellare un pingue stipendio e un' altrettanto pingue pensione. Ieri è morta la politica di Maria De Filippi, di Costanzo, del Grande Fratello, della D'Urso, di Vespa, di Studio Aperto, della Ventura e dell'Isola dei Famosi, ieri si è visto che il vero Berlusconismo, cioè l'omicidio della cultura, non è più così forte, che si sta troppo male per accettare ancora di farsi rincoglionire davanti alla TV.


Il Re è nudo, e questa volta non è lui, è tutto il carrozzone simil-politico che sostiene di lavorare a Roma, e trovare giornalisti come Telese che se ne esce con la solita retorica buonista da chi nasce incendiario e muore qualunquista (perché i pompieri son gente seria!) getta nello sconforto.
La Saluzzi in questo momento su skytg24 è il solito incommentabile paopocchio di qualunquismo, perbenismo, buonismo, la solita sagra della banalità e del politically correct.
Fortunatamente si leggono poi altri pezzi, più interessanti.





martedì 14 dicembre 2010

Punto Due: regime fiscale.

Oggi, in linea con i dati devastanti sul nostro debito pubblico mi pongo le mie solite domande retoriche sul perché non vengano risolti problemi evidentemente "non problemi" per qualcuno.

Mi chiedo io: il regime fiscale attuale è sicuramente il migliore possibile? E' accettabile lametarsi dell'evasione fiscale quando esista un sistema fiscale scellerato?

Parto dal presupposto che come dice, giustamente, la costituzione all'articolo 53:
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Ciò che mi interessa è valutare questa norma programmatica nelle sue due parti sembrandomi la seconda a livello filosofico in pieno contrasto con la prima. Ciò che sarebbe opportuno è ovviamente che l'aliquota fiscale fosse una sola e che se chi guadagna 10 paga 2 e chi guadagna 100 paga 20 è pienamente rispettato il concorso alle spese secondo le proprie capacità.
Questo probabilmente all'atto pratico è impossibile ovunque nel mondo, ma è ovvio che la tensione debba essere verso un obiettivo simile, e il primo Berlusconi pallista delle due aliquote (23% e 33%) l'aveva sparata intelligente (poi sta alla sensibilità dei singoli il definirsi per aver creduto ad un proposito del genere espresso da un soggetto del genere).

Partendo da questa premessa salto direttamente alla seconda, e cioè che si stima che l'evasione fiscale in Italia si attesti attorno ai 150 miliardi annui, anche senza le manovre di riciclaggio legali volute proprio da Tremonti con lo scudo fiscale.

E di qui giungo alla mia conclusione: non è forse più intelligente il far scaricare TUTTO ai cittadini e tassare poi "ciò che rimane loro in tasca" a fine anno?
Porre due aliquote (ipotesi a caso, 70% e 75%) ma solo su ciò che è rimasto?
In questo modo l'evasione viene completamente ammazzata, non avendo io alcuna convenienza a pagare in nero, a non richiedere ricevute e scontrini...

E faccio un esempio.
Se io devo pagare 100 e il negoziante, o il professionista, mi chiede 70 ma in nero, oggi io risparmio 30. Posso essere incentivato a commettere un reato. Un domani io mi troverei a pagare 70 e lo stato vedrebbe che io non ho speso quei 100, quindi mi tasserebbe al 75% i miei 100, quindi io avrei pagato 70 al negoziante e poi 75 allo stato, quindi avrei pagato 145 ciò che mi sarebbe costato 100. Non solo commetto un reato, ma ci rimetto anche un sacco di soldi. Sarei un coglione oltre che un disonesto.
Il negoziante mai mi farà uno sconto dell'80% et voilà, cancellata l'evasione fiscale.

Si tratta di fare un po' di ricerca per stabilire quali siano le aliquote giuste e trovare dei correttivi per chi decida di risparmiare denaro in previsione di una spesa importante da farsi, ad esempio, nell'anno fiscale successivo.


E' così difficile prendere in considerazione una possibilità del genere?
Si può continuare a non investire e vedere il debito pubblico continuare a salire senza alcun freno?
Che altre speranze ci restano se non il vero recupero del sommerso per avere fondi da utilizzare?
A fronte di 160 mld. di evasione anche solo il recuperarne 100 (perché, nella conversione, diciamo che si operi anche una riduzione fiscale di 60 miliardi, che a fare un conto semplice sono 1000 euro in tasca per ogni cittadino) e destinarne 50 alla copertura parziale del debito e 50 al finanziamento dei settori strategici sarebbe un problema?
A me sembrerebbe una risorsa.


Gianni, sono ottimista!

Oggi, in pieno clima fiducioso io, con grande fiducia nel ministro Tremonti, mi interrogo sul perché si difenda Berlusconi (si badi bene che nessun deputato PDL difende mai "partiti", "parlamento" o "governo", ma "Berlusconi", passaggio semantico da repubblica parlamentare a monarchia) al grido di "in tempo di crisi meglio avere Tremonti che contiene la spesa pubblica piuttosto che il PD che spende". E me lo chiedo perché leggo queste notizie qui.


Debito pubblico, nuovo record a Ottobre.
Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel mese di ottobre ha raggiunto i 1.867 miliardi di euro, contro gli 1.844 miliardi del mese di settembre.



Ora, se noi diciamo "non investiamo niente in ricerca, cultura, sviluppo, per tenere i conti in ordine" e poi in conti stanno in ordine in questo modo: in che modo può questo paese salvarsi dalla bancarotta?
Io capirei se mi si dicesse "il debito va male perché abbiamo fatto degli investimenti che tra un paio d'anni ci faranno riprendere", invece qui il debito peggiora e non ci sono misure che possano far sperare che la tendenza si inverta in un prossimo futuro.
Ottimisti loro, sarà che sfugge qualcosa a me...

giovedì 9 dicembre 2010

Stupri e stupri

Oggi dopo qualche giorno, trovo il tempo per tornare sull'aspetto più fastidioso della vicenda WikiLeaks, e come al solito ha a che fare con qualcuno dei nostri uomini pubblici che non paghi di ciò che pensano i diplomatici Usa, cercano di fare nuove figure immonde.

Frattini: "Era ora". Il ministro degli Esteri Franco Frattini è stato soddisfatto dell'arresto. "Era ora, l'accerchiamento internazionale per fortuna ha avuto successo", ha commentato. "Assange ha fatto del male alle relazioni diplomatiche internazionali e mi auguro che sia interrogato e processato come le leggi stabiliscono".


"L'accerchiamento internazionale ha avuto successo".
Prego? Cioè, questa persona è ricercata per una variante piuttosto singolare dello stupro dettata dalla giurisprudenza svedese.

La legge in questione è riassunta dal legale di Assange.

per il sistema giudiziario svedese "un rapporto sessuale consensuale iniziato con l'intenzione di mettere il preservativo, svoltosi con l'uso del preservativo, ma terminato senza, si configura come stupro".


E per un reato del genere ci sarebbe bisogno di un "accerchiamento internazionale"?

Frattini ha fatto la solita figura da peracottaio che i diplomatici Usa riconoscono essere peculiarità di questo governo, a farsi ovviamente dall' "irresponsabile e vanesio" Presidente del Consiglio. Ha cioè sputtanato i governi di mezzo mondo, e certamente quello Usa, che verso Assange hanno scatenato una caccia all'uomo sulla base di nessun reato (per nessuna giurisprudenza del mondo), e cioè per aver divulgato informazioni a lui giunte, per aver cioè prodotto una sorta di dropbox, per aver fatto il giornalista.
Si scatena una caccia all'uomo mondiale, per dirlo in italiano, per tappare la bocca a qualcuno che dice cose vere e, soprattutto, per intimidire chi abbia intenzione di fare altrettanto in futuro.

E come al solito il peracottaio che sputtana tutti i governi del mondo è un italiano, che non solo si rende complice di un atto di terrorismo intellettuale, ma gioisce pubblicamente della sua riuscita, di aver messo in galera una persona che, pubblicando documenti veri, ha creato imbarazzo internazionale.

Io, se devo dire la mia, sono più in imbarazzo per quanto ha detto Frattini che per quanto ha pubblicato Assange, anche perché per il fatto di avere Berlusconi come Presidente del Consiglio mi vergognavo già da ben prima che WikiLeaks nascesse.

L’ambasciatore americano disse di Frattini che “a livello professionale, risorse ed esperienza sono scarse”. E Frattini gli rispose Yes, thank you. (spinoza.it)
Arrestato Assange, verrà liberato il 14 Dicembre. Assieme all'Italia. (spinoza.it)


mercoledì 8 dicembre 2010

A Natale mi vergogno

Oggi mi sono imbattuto in un Trailer, di quelli del solito cinepanettone, e ho provato ad immaginarmi il tipo di persona che vedendo questo prodotto pensi "mamma mia che risate, appena esce lo devo andare a vedere".




Appena visto, mi è venuto subito in mente quest'altro.





La domanda che mi riecheggia nella testa è la seguente: "ma sono l'unico che mentre guarda il cinepanettone prova vergogna per gli attori?".
Il fatto che si faccia questo tipo di satira certamente mi rassicura ma comincio a chiedermi se proprio tutti tutti capiscano che si tratta di satira o se qualcuno si è presentato ad un botteghino chiedendo quando sarebbe uscito "Natale al Cesso".

lunedì 29 novembre 2010

La cassaforte

La questione che più mi perplime di WikiLeaks ruota tutta intorno ad un esempio: se io possiedo diversi milioni in gioielli, titoli, contanti, dentro casa, non lascio una cassaforte in bella vista con il codice scritto poco lontano, con dentro poche migliaia di euro?

Mi chiedo cioè, quanto di queste rivelazioni di WikiLeaks è frutto di Hacking di altissimo livello e quanto di volontaria scarsa protezione da parte delle amministrazioni U.S.A.?

Non è possibile che abbiano pensato negli U.S.A. "se qualcuno entra trova tutta questa roba, si ferma qui perché è contento del bottino e non finisce per cercare oltre"?

Ho sentito chi pensa che siano tutte informazioni false e pilotate, a me parrebbe strano, ma forse il ruolo di WikiLeaks potrebbe essere meno "importante" a livello pratico che a livello culturale, dove finalmente si vede emergere un po' di curiosità, anche in questo paese, per la cronaca politica (per quanto da noi ovviamente l'interesse sia sempre spostato verso la cronaca rosa).
WikiLeaks non offre notizie ma conferme di opinioni diffuse, il che è terribile perché viene da ricordare quell'orrendo personaggio che "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca", ma riesce a stimolare la curiosità.

E allora viva WikiLeaks se stimola il cittadino a pretendere verità.

The Prestige

Di tutta questa faccenda di WikiLeaks mi hanno colpito due aspetti, il primo di carattere particolare, il secondo generale.

Mi occuperò ora della prima. Il proprietario delle parole che seguono non è difficile da riconoscere.


"Per quanto riguarda la politica estera, con la nostra diplomazia commerciale, abbiamo portato appalti, lavoro e profitti a molte imprese italiane che operano nel mondo. E abbiamo restituito prestigio e autorevolezza all'Italia in campo internazionale, se permettete con un premier che è il più esperto e quindi, anche a seguito di questo, tra i più influenti e considerati nei vertici mondiali"



Beh oggi WikiLeaks ci ha confermato che effettivamente Berlusconi è considerato, ma non è "molto considerato" è "considerato molto...".

WikiLeaks ha concesso l'esclusiva ad alcuni giornali tra cui Guardian, NY Times, El pais e quindi è da questi che arrivano gli estratti ed i virgolettati.

Una cosa che li accomuna (Berlusconi e Putin n.d.a.) è lo stile autoritario e machista, che permette a Putin di relazionarsi perfettamente con il premier italiano. Questo rapporto provoca negli statunitensi una profonda diffidenza, scrive il quotidiano spagnolo El Paìs.

Ma di Berlusconi sia il giornale madrileno sia il settimanale tedesco, nella sua copertina uscita in anticipo, mettono in evidenza “le feste selvagge”.

Berlusconi “sembra sempre più il portavoce di Putin” in Europa

E’ “irresponsabile, vanesio e inefficace, come un leader europeo moderno”, diceElizabeth Dibble, agente diplomatico americano a Roma di Berlusconi.



In pratica emerge che Berlusconi sia effettivamente molto considerato all'estero, è considerato più o meno come un vecchio puttaniere irresponsabile, vanesio e inefficace che lecca il culo a Putin.

Beh, forse di questo tipo di prestigio si sarebbe anche potuto fare a meno.




domenica 28 novembre 2010

Punto Uno:elezioni e trasparenza

Oggi comincio il mio piccolo programma, alla ricerca di capire i perché del non affrontare questioni a mio modo di vedere banali.

Sorvolo oggi sulla legge elettorale e quindi non mi rivolgo a chi l'ha scritta definendola "porcata" e a chi l'ha firmata per poi cominciare a parlarne male dal giorno seguente (ogni riferimento all'imprenditore dei tortellini che ha firmato con Bossi la legge sull'immigrazione è puramente voluto), e quindi mi rivolgo al PD.

E mi chiedo: non è possibile cominciare a far fare le cose a chi le sa fare?
Perché cioè un ministro deve sempre essere una sorta di "premier mancato" o "senatore trombato" o "lacchè riciclato"?
Non è possibile presentarsi alle elezioni con un programma chiaro ed una lista di ministri che mettano le proprie capacità al servizio di quel programma? Una volta scritto il programma e dettati gli indirizzi politici non è proprio possibile poi affidarsi a dei tecnici per la sua attuazione?
Faccio un esempio: scrivo un programma su come intendo gestire la sanità, e quindi gli indirizzi che il ministero relativo dovrà seguire, contatto un primario, o un direttore sanitario, che io ritenga persona capace e gli chiedo disponibilità a fare il ministro; appena trovatone uno che accetti, lo presento nella lista dei ministri che offro all'elettore.
Non ho io elettore il diritto di sapere prima se qualcuno ha intenzione di fare ministro uno come Gasparri?
Non ho il diritto di sapere se un ministero importante come quello dell'istruzione (che ha pure perso la dizione "pubblica" in questo ridicolo paese) sarà dato in mano ad una Gelmini, persona che evidentemente, dal primo giorno, non poteva che passare per la "testa di legno" di Tremonti che si è rivelata?
Non ho il diritto di sapere quanti e quali ministeri esisteranno?
Non è giusto far sapere fin da subito che ci sarà un ministero per le non chiare "riforme" e il "federalismo" e sarà affidato ad un tizio che ha avuto un ictus, ha serie difficoltà a parlare e su quelle di ragionare esistevano delle perplessità anche prima?
Non ho il diritto di non veder nascere dei ministeri solo per tenere qualcuno al riparo da qualche noia?

Io sarei convinto di averli tutti questi diritti, io credo che sapere prima quali sono i ministeri ed i ministri sia un diritto di un cittadino di una democrazia e credo che la spartizione e la moltiplicazione delle poltrone dopo i risultati elettorali sia già una sconfitta per la legislatura.

Di seguito pubblico la lista dei ministeri, e relativi ministri, di questa legislatura, lascio a voi il pensare se, a sapere prima delle elezioni quanti e quali ministeri ci sarebbero stati e a chi sarebbero stati affidati, il voto avrebbe potuto essere influenzato.


Poi ci sono i Ministeri senza portafoglio.



Siamo sicuri che non sia un nostro diritto il sapere prima che esisteranno i ministeri evidenziati?
Che non sia un nostro diritto il sapere prima che saranno nominati i ministri evidenziati?

Veloce digressione sul Ministero per le pari opportunità: è tollerabile che nel 2010 ci sia bisogno di un ministero del genere? Non deve essere tutto il parlamento, e tutto il Governo, ad occuparsi del fatto che ogni legge ed ogni provvedimento non creino discrimine per sesso, religione, orientamento sessuale o politico? C'è proprio bisogno di un ministero che tra l'altro va sempre ad una donna, manifestando una certa disparità di opportunità di fare il Ministro per le pari opportunità?

giovedì 25 novembre 2010

Fenomeni paranormali, molto para(...) e poco normali. Pochissimo.


Oggi mi ha colpito un eroe dei nostri tempi, uno di quelli con le palle, il classico uomo duro, che si fa la barba col coltello da caccia, si lava i denti con la benzina e va a caccia di leoni a mani nude, uno che picchia per farsi rispettare.


Emilio, sì, proprio lui, quello che "la società civile li dovrebbe menare". E io già me lo vedo lui, grintoso, a torso nudo davanti agli studenti, con la fascia rossa sulla fronte e l'M60 in mano a fare strage di comunisti.



Poi però...

Emilio Fede picchiato in un ristorante dall’imprenditore dell’Amaro Giuliani

Beh, uno legge il titolo e pensa "wow a quello di prima hanno dato un pugno, avrà reagito rovesciando tutto il ristorante in testa al giovane Giuliani!!!".

E pensa male...
Il giovane Giuliani è un signore di 72 anni, LEGGASI SETTANTADUE, che gli ha dato 3 cazzotti e il Rambo denoantri ha reagito da par suo: andando a piagnucolare dall'avvocato.

“Qualcuno la pagherà cara”, esordisce il giornalista prima di iniziare il telegiornale. Non solo: lui vuole e pretende una “valanga” di soldi di risarcimento.

"Menare di qua, menare di là" e quando tocca a lui, le prende da un signore di SETTANTADUE anni e va a piangere dalla mamma.

Il fenomeno paranormale.


Emilio Fede picchiato al ristorante. Solidarietà dal mondo dei camerieri. (Spinoza.it)


lunedì 8 novembre 2010

The Butterfly Effect

La notizia interessante del giorno è invece un'altra.

Iran: Teheran sovrappopolata, via in 3 milioni.
Ahmadinejad offre incentivi per trasferirsi in altre città.

E qui mi è venuta in mente una vecchia idea: è possibile che in questo paese, ma anche altrove, ovunque forse, anche se in misura minore, ci sia sempre paura di dire cose nuove?
E' possibile che se la cosa nuova la dice il pazzo di turno e non viene sonoramente fischiata, solo allora qualcuno timidamente riesca a prendere il "coraggio" di riproporla?

Mi riferisco a due aspetti di ciò che ha detto Ahmadinejad: in primo luogo il concetto di poter convincere qualcuno a lasciare la propria casa quando questo sia necessario per far funzionare meglio l'intero paese; in seconda istanza il fatto che una città non può crescere a dismisura e probabilmente esiste un limite, neanche esagerato, oltre il quale neanche con una perfetta attuazione di un perfetto strumento urbanistico si possa rendere vivibile una città.

Per il secondo punto rimando a Nikos Salingaros, matematico australiano che vanta certamente più titoli per esser definito "urbanista" di molti personaggi che affollano le università usando parole a caso, definendo cioè "genio" Le Corbusier e "geniale" lo zoning, quando una parola sola sarebbe ottima per definire entrambi: "dannoso". E così questo interessante "duetto" con Leon Krier, altro non architetto (forse qualcuno dovrebbe porsi degli interrogativi).

E consiglio una volta di più la lettura del blog dell'amico (spero che mi permetta) Architetto Pietro Pagliardini, De Architectura, già segnalato tra i "blog interessanti".

Per il primo punto invece si torna al mio vecchio pallino: un piano di sostituzione edilizia. L'Italia è piena di edifici, socialmente pericolosi (non mi dilungo e cito semplicemente Le Vele a Scampia e lo Zen a Palermo), architettonicamente inaccettabili (finestre orizzontali, mostre sottodimensionate, terrazzi "a tasca", volumi addossati gli uni agli altri senza alcuna gerarchizzazione, in sostanza, totale mancanza di grammatica), urbanisticamente struggenti (edifici disallineati tra loro e con la viabilità, villettopoli alienanti per i cittadini, assenza di rapporto edificio-città, quartieri dormitorio). In un panorama del genere, con le decine di miliardi di metri cubi che sarebbe opportuno demolire e ricostruire il settore edile non deve poter conoscere crisi almeno per i prossimi 150 anni. Perché non si incentivano le persone a lasciare quei posti che non dovrebbero più esistere?Perché non riusciamo a dire che una città non può occupare un area di 10km di raggio?
Perché c'è sempre paura di affrontare un problema? "Eh, ma come fai?", "E' troppo difficile", "Nessuno abbandona la propria casa". Vogliamo veramente ridurci ad ammirare un mezzo-dittatore mezzo-pazzo?
Vogliamo davvero aver da imparare anche dall'Iran. Dopo essere diventati il paese più immobile e immobilista (e immobiliarista nel caso specifico ci sta bene), d'Europa dobbiamo per forza cercare di diventare il più immobile del mondo?

Prego?

Oggi mi hanno attratto due notizie, comincio da quella più leggera, una dichiarazione di un ministro italiano.

Oggi Sacconi, ministro del Welfare se n'è uscito con una sorta di baracconata per arruffianarsi quel vaticano decisamente innervosito dalle peripezie di Jhonny Bunga Bunga. Dichiarazioni incommentabili per la pochezza delle stesse e per la tristezza che le pronunci il ministro per il Welfare, lo Stato Sociale, che non parla di cittadini, ma di famiglie. E definisce famiglia una coppia sposata e che voglia procreare. Quindi niente single, niente coppie non sposate, niente sorelle orfane, niente coppie sterili che adottano figli. Tutte cose che rientrano nell'intelligenza media delle dichiarazioni che ci si possono aspettare da un ministro di questo governo.


Ma una cosa in particolare mi ha colpito, e cioè questo passaggio:

ll ministro, nel suo intervento, ha affermato che “la crisi porta il governo a fare delle scelte e gli interventi di welfare vanno riorientati”. “La famiglia – ha aggiunto ancora – deve essere l’unità di riferimento che ci consente di compiere quell’operazione di razionalizzazione delle prestazioni dirette e indirette necessarie perchè gli obiettivi che vogliamo raggiungere per sostenere la natalità possano essere perseguite. Di affabulazioni senza fondamento se ne sentono tante, io guardo ai fatti e ai numeri”.

Dove l'avevo già sentito questo discorso io?


Ecco dove l'avevo già sentito.

Dichiarazioni di Intenti tra Umbria e Toscana

Dopo un week-end in cui Renzi e Fini sono riusciti a tirarmi fuori un ottimismo, una "gioia politica" che non speravo più di ritrovarmi addosso, ho deciso di parlare finalmente di politica, vorrò nei prossimi tempi, parlare di come io vedo la politica, intesa nell'accezione nobile di "occuparsi di res-publica" e non di becero "poltronismo" come è ormai intesa in Italia.

Nel frattempo vedo da quel Fini che ha firmato le peggio porcherie, e porcate, un ravvedimento serio, altro che Fiuggi, un abbandonare il cialtronismo di Berlusconi per riscoprire la politica, lo vedo parlare di stato, di problemi e soluzioni.
Vedo che nel Pd è riuscita a farsi largo una voce giovane che porta avanti idee e non ha tempo da perdere in sterile retorica, che non ha sovrastrutture favori da fare o restituire, che si propone con la potenza con cui solo un'idea spontanea può proporsi, potenza che necessariamente manca ad un'idea quando questa sia figlia di accomodamenti.

E allora viva Fini e viva Renzi, viva due nomi per dire viva alla politica delle idee e non dei nomi, basta con il Berlusconismo del Leader Maximo, e benvenuta (purtroppo non bentornata) politica delle idee.

Oggi la parola politica in Italia ha dimostrato di poter finalmente assurgere al nobile significato che dovrebbe avere, e allora Forza FLI e forza PD (quello di Firenze, dei "rottamatori" che rispondono con un applauso ai fischi della gerontocrazia radunatasi attorno a Bersani).

E quindi, con un entusiasmo che non credevo potesse essermi proprio, mi avventurerò nell'esposizione delle mie idee politiche, con calma.
A presto.

martedì 2 novembre 2010

Amico gay...

Era un po' che ne mancava qualcuno e chiaramente il mattatore torna alla ribalta

Berlusconi: “Meglio le belle ragazze che essere gay”


Chiaramente perché c'è chi della figura di merda ha fatto uno stile di vita.

Ma lungi da me il meravigliarmi per la nuova boutade, "bouttanade" forse sarebbe più corretto, appena sentita la notizia mi è venuto in mente un personaggio, ovviamente comico, che Berlusconi non fa certo scopa con una persona seria.

E ho letto tutta la notizia convinto di leggermi un "Meno male che ci sono i gay, così c'è più fica per me".
Deluso alla fine della mia lettura, voglio però postare un pezzo che mi piacque molto a suo tempo e che mette brutalmente di fronte al fatto che è estremamente difficile trovare differenze tra i due.
Così a lume di naso a me sembra però più consona la dimensione del comico piuttosto che quella dello statista, per uomini di questo profilo.


giovedì 14 ottobre 2010

AnnoZero e gli insetti del podere.

"Il ragno sa bene che si va al podere con schede firmate da prede incollate alle tele, ci sa fare, la Vespa gli concede l'alveare..." (CapaRezza)


Eccomi a commentare l'ennesimo scempio che avviene in un paese che dopo oggi nella graduatoria della libertà di stampa nei paesi probabilmente riuscirà finalmente a scendere sotto il posto numero 100.
In un delirio di conflitto di interessi, malaffare nei pubblici uffici e mutilazione della libertà di stampa, dopo Trani ci troviamo alla sospensione non solo di Santoro, ma di tutta la trasmissione AnnoZero (che poteva essere condotta anche da Ruotolo, per dirne uno, che lo stipendio da Rai lo riceve), trasmissione che tra le altre cose produce utili (al contrario di Porta a Porta, tanto per fare un "Paragone").

E dopo Trani, quando ormai cosa fanno e per chi lavorino Innocenzi e Masi è venuto alla luce, ci troviamo a sapere, di Mercoledì, che Santoro è sospeso, e con lui anche AnnoZero. Perchè di Mercoledì? Perchè l'ultima volta che Santoro ha avuto il tempo di organizzarsi ne è venuto fuori "Rai per una notte", il più grande successo veramente multimediale della storia di questo paese.span>



Fonte.

E' possibile che un funzionario pubblico possa essere stipendiato ugualmente se manda in onda un programma che produce utili, che sono quindi pubblici, o se non lo manda? Che diritto ha Masi di sedere al proprio posto quando è evidente che stia cercando di affossare le finanze Rai? Può un paese reggersi sul principio che il dipendente pubblico può, se vuole, non far niente, e il dirigente pubblico non subisce alcuna ripercussione se gestisce male ciò che gli è affidato?

E a questo punto c'è parecchio da preoccuparsi perchè il disegno è chiaro, far fallire la Rai e venderne le frequenze. Ma se si è deciso questo, vuol dire che c'è già qualche testa di legno pronta a fare l'acquisto...

martedì 12 ottobre 2010

Reo conFessi

Oggi mi ha colpito questa notizia, una di quelle notizie che ti lasciano interdetto nel non capire se c'è da ridere o da piangere.


Pisanu: «Alle amministrative
troppi candidati non degni»

Il presidente Antimafia: allarmante disinvoltura
nella formazione delle liste

MILANO - Dal lavoro dell'Antimafia sulle liste delle ultime elezioni amministrative «emergono candidati ed eletti diciamo "irregolari" per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva. Cosicché l'immagine complessiva che se ne ricava è che la disinvoltura nella formazione delle liste sia molto più allarmante di quella che noi abbiamo immaginato. Sono liste gremite di persone che non sono certe degne di rappresentare nessuno». È questo l'amaro bilancio tracciato oggi dal presidente della commissione Antimafia Giuseppe Pisanu (Pdl) durante la seduta dedicata anche ad affrontare la questione della mancata trasmissione alla commissione da parte dei prefetti di molti dati necessari ad approntare un rapporto sulla attuazione del Codice di autoregolamentazione per le elezioni. «Tanto meglio il nostro rapporto sarà documentato, tanto più efficace sarà la nostra proposta finale», ha aggiunto Pisanu.
Fonte.

«emergono candidati ed eletti diciamo "irregolari" per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva».

E' bello apprendere che c'è tutta una categoria di delinquenti che hanno pieno titolo di entrare nelle liste Pdl, quelli che hanno commesso i reati previsti dal codice di autoregolamentazione.


Verrebbe giusto da chiedersi se tra questi reati ne compaiono alcuni a caso, quali: corruzione, evasione fiscale, falsa testimonianza e falso in bilancio. I primi quattro che mi vengono in mente.

sabato 9 ottobre 2010

Rossa-Nero

Questa sera i punti interrogativi me li ha creati una vicenda nuova quanto vecchia.

Lutto — Una domenica che la Ferrari affronterà con il lutto per l’attentato in Afghanistan che è costato la vita a quattro nostri militari. La notizia dell’imboscata di cui è rimasta vittima un’autocolonna di Alpini impegnati in Afghanistan "La loro morte in una missione di pace ci addolora molto – ha detto Stefano Domenicali - Con lo spirito siamo vicini alle loro famiglie e vogliamo onorare la loro memoria". Pertanto, domani tutta la squadra porterà il lutto al braccio e le due F10 avranno il tricolore sui deflettori listato di nero.


Fonte.
Già avrei da discutere su cosa sia una missione di pace e perché a fare una missione di pace vadano dei soldati armati, mi aspetto da un giorno all'altro che mi si dica che sono in missione di guerra quando vado in giro in bicicletta senza portarmi dietro neanche una spada...
Comunque rimando alla notizia, qui.

Di questa notizia mi colpisce un dettaglio, sopra ogni altro:

Intanto, la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla strage. Il reato ipotizzato è quello di attentato a fini di terrorismo.
Io non riesco proprio a capire per quale motivo un partigiano debba essere sempre definito terrorista. Perché non si chiama terrorista un partigiano che con le sue poste abbia fatto saltare in aria una camionetta dell'invasore nazista ma invece lo si fa con un afghano che faccia saltare una camionetta dell'invasore Italiano?
Per quale motivo noi siamo in "missione di pace" con mezzi militari, caschi, protezioni antiproiettile e fucili e poi ci sparano addosso?
Sarà mica che se uno arriva su un carro armato a dirmi che è in missione di pace è difficile credergli?
Sarà mica che se nel frattempo i suoi colleghi stanno radendo al suolo il mio paese da 6 anni è ancora più improbabile?
Sarà mica che la missione di pace è quella che fanno Medici Senza Frontiere o la Crocerossa Internazionale o Emergency e non quella che si fa con carri armati e fucili? O sono entrambe missioni di pace? Perché a me pare esserci una differenza.
Non è forse possibile che un uomo in guerra avverta come maggiormente pacifico un medico che un soldato armato fino ai denti?
A proposito dell'attentato, mi pare plausibile parlare di attentato se si fa saltare un'ambulanza, perché si vede che l'ambulanza è pacifica, ma se uno, in guerra, fa saltare un mezzo militare non del suo paese a me sembra un combattente, non un terrorista.
Il tutto senza stare a sindacare su chi abbia ragione e quale GUERRA sia giusta.

Ma qui vengo al punto focale della questione, e cioè il lutto.

Mi rifaccio a questo articolo di questa estate.

Inail, calano le morti bianche

Nel 2009 si sono contati meno incidenti mortali sul luogo di lavoro: 976 rispetto ai 1034 del 2008. Più politiche per la sicurezza? Macchè. Sul dato hanno inciso la crisi economica e il conseguente aumento della disoccupazione


E quindi io mi chiedo, se in Italia muoiono ogni giorno 3 persone facendo il proprio lavoro (probabilmente di più, considerando i sabato e le domeniche), recandosi in posti di lavoro dove non è previsto che si muoia, si concede il lutto o i funerali di stato per 4 persone morte facendo il proprio lavoro, recandosi a combattere in guerra?
Cioè a me sembra molto più tremendo che muoia uno che si alzi in casa dicendo "oggi vado a costruire una casa" piuttosto che uno che si alzi in una tenda e dica "oggi vado di pattuglia qui, o a scortare quella colonna lì".
Nella pur reticente accettazione che questo possa succedere se questi militari stanno difendendo il paese (continuo a non capire perché non farlo anche per gli altri 1'000 civili, che il paese mandano avanti comunque), non riesco proprio a comprendere in alcun modo perché la Ferrari debba listarsi a lutto se muoiono 4 soldati che stanno combattendo una guerra di invasione in un paese straniero piuttosto che 1'000 civili che vanno a lavorare.

Che razza di paese è uno che lista a lutto una vettura (questa settimana non c'è la serie A, altrimenti minuti di silenzio e lutti al braccio a go-go) se muoiono 4 persone che scelgono di fare il soldato, quindi un lavoro per cui si può morire, scelgono di andare in guerra dove si può morire, e non se muoiono quasi 1'000 persone che scelgono un lavoro che dovrebbe essere sicuro, che dovrebbe assicurare loro di non rischiare di abbandonare le famiglie, che hanno bisogno di fare per occuparsi dei propri figli senza rischiare di renderli orfani?

Voglio lasciarvi così con l'amarezza di pensare che oggi altri 4 uomini hanno lasciato i propri cari per un governo, anzi due (compreso il precedente), che hanno stabilito che fosse cosa buona e giusta leccare il grasso culo a stelle e strisce sterminando afghani e iraqeni, radendo al suolo due paesi, e sacrificando i nostri concittadini a una causa tanto ignobile quanto rilanciare il pil U.S.A. a suon di armamenti e petrolio commerciato in dollari.


sabato 2 ottobre 2010

AttentaMento.

Sì, perchè ascoltando attentamente...
E' di ieri mattina questa notizia che mi ha lasciato fin da subito perplesso. Ci sono quelle notizie che a chi si interessi un minimo di informazione in Italia puzzano subito, fanno sentire che c'è qualcosa di strano. Dai tempi di Igor Marini i casi non sono pochi, forse il caso più eclatante è stato Farina con il Niger Gate.

Fallito agguato contro Belpietro

Un uomo armato vestito da finanziere si è introdotto nel condominio in cui abita il direttore di Libero. Il capo della sua scorta ha sventato l'agguato

Se un uomo della sua scorta a fine turno non fosse sceso per le scale ma avesse preso l’ascensore, probabilmente Maurizio Belpietro, direttore di Libero, sarebbe diventato la vittima di un attentato.

Ieri sera, intorno alle 23, il giornalista è rientrato nella sua casa in un condominio del centro di Milano in via Monti di Pietà, dopo una giornata a Roma. Sul pianerottolo di casa ha salutato la sua scorta, che lo accompagnano da otto anni. A quel punto, il capo degli agenti ha scelto di scendere a piedi: “Ci siamo salutati ma lui poi mi ha spiegato che invece di prendere l’ascensore ha preferito scendere le scale per fumarsi una sigaretta – ha raccontato il giornalista all’Ansa. Sulla rampa tra il quinto e il quarto piano si è imbattuto in questa persona. L’uomo – vestito con una pettorina della Guardia di Finanza – ha puntato la sua pistola contro l’agente, ma si è inceppata e così il capo della scorta è riuscito a sparare due colpi di avvertimento e un altro successivo, mettendolo in fuga.

L’attentatore è riuscito a fuggire anche perché il condominio ha diverse uscite. Non sono state trovate tracce di sangue sul luogo. Sulla vicenda indaga la Digos e la squadra mobile. Nel tardo pomeriggio la questura di Milano ha realizzato l’identikit del presunto aggressore del caposcorta di Maurizio Belpietro sulla base della testimonianza dello stesso poliziotto. L’immagine raffigura un uomo di corporatura massiccia, circa 1,80, occhi scuri, pupille dilatate, naso grosso e di probabile cittadinanza italiana.

“Sulle prime ho pensato a dei libri che cadevano da una mensola, poi ho capito che erano spari – ha detto Belpietro – Certo che se avessero bussato alla mia porta, poco dopo che mi avevano accompagnato, avrei aperto e non so come sarebbe andata a finire”.

“Minacce? Certo mi arrivano. Qualche tempo fa al giornale una persona cercò di introdursi nella redazione”. L’episodio risale al 30 gennaio scorso, quando un uomo entro nella sede di Libero e disse di voler pestare a sangue il direttore. “E quello di gennaio non era un pazzo, tanto che non gli hanno fatto il trattamento sanitario obbligatorio”, ha detto stamane a Mattino 5, aggiungendo che “prevale il senso di ingiustizia”: “perché in questo paese non è possibile sostenere delle opinioni senza pagare con paura e minacce?”.

In trasmissione ha anche detto di essere uno dei pochi direttori sotto scorta, insieme ai colleghi Vittorio Feltri ed Emilio Fede: “siamo tutti dell’area moderata e non sono casi: sostenere idee contro la vulgata corrente si paga anche da questo punto di vista, con la limitazione della libertà”. Per Belpietro, quanto successo ieri dipende anche dal clima politico avvelenato: “il clima conta: basta navigare su certi siti per trovare non polemiche, ma minacce di morte come ‘mi piacerebbe ammazzare lui e la sua scorta’. Tutto questo mi mette inquietudine, non capisco quale reato ho commesso per meritare addirittura una condanna a morte”.


Fonte.


A fermarsi a riflettere su cosa sembri strano viene da interrogarsi su diversi punti:

1-L'attentatore non aggredisce per strada a caldo, ma prepara un agguato, un'irruzione, denota una certa freddezza, o quantomeno premeditazione;
2-L'attentatore o riesce ad entrare dopo le 23 in un condominio o entra prima e si apposta. In entrambi i casi dimostra freddezza, nel saper come entrare di notte in un condominio in cui sia appena entrata una scorta armata o nell'avere la pazienza di aspettare;
3-Se in particolare l'attentatore è entrato prima, come pare, verrebbe da chiedersi per quale motivo aspetta sotto il piano dell'obiettivo e non sopra, non serve un genio per fare una scelta del genere, basterebbe anche solo aver visto un film nella vita;
4-Questo attentatore a due velocità, freddo prima ma che si piazza poi nel piano sbagliato, ha un'opportunità: se sei al piano di sotto ti possono beccare, è una scelta idiota, ma puoi sembrare uno che sale le scale, lui invece appena vede l'uomo di scorta estrae l'arma, per quale motivo?
5-L'attentatore nel pianificare l'ingresso e l'appostamento si è dimenticato di controllare che la pistola funzionasse?Sono così frequenti le pistole che si inceppano nel 2010?E un attentatore che elabora un piano non la pulisce?Non la prova?
6-Il caposcorta, si immagina agente addestrato, si trova di fronte un uomo armato la cui arma si inceppa, che quindi si troverà spiazzato dal malfunzionamento e lui, in posizione dominante da sopra le scale, non riesce a disarmarlo, estrae l'arma e non riesce a colpirlo, lo insegue, o forse no, e lo perde, e nel frattempo anche il collega non si sa che fine abbia fatto ma perde il fuggitivo anche lui.

Io se vedo un film in cui succede una cosa del genere mi lamento dello sceneggiatore che ha creato una situazione completamente surreale e per niente plausibile.
Poi tutto è possibile, ma se viene fuori che questo era un attentato vero, e a Belpietro (che l'attentatore non ha manco visto, estraendo l'arma contro l'agente), è la volta che mi metto a dieta sul serio!!!

Belpietro: “Pago per le mie idee”. E infatti non ti è successo niente. (spinoza.it)

In tutto questo, ci son da pagare due agenti di scorta in più, e già abbiamo visto quanto si meritino lo stipendio i primi due, che non riescono manco a fermare un pericoloso assassino cui si inceppa l'arma...Questi risultati come agente di scorta li so raggiungere anche io.

Il malintenzionato è stato sorpreso dalla scorta. E anche noi. (spinoza.it)

venerdì 20 agosto 2010

L'insostenibile leggerezza delle carte

Quando una cultura si fonda su un castello di carte poi alla fine i nodi vengono al pettine. Una sola cultura è riuscita a mascherare questi nodi, e ha mascherato pure il pettine e tutto il parrucchiere, e c'è riuscita, incredibilmente, riuscendo sempre a tenere un discorso separato dall'altro, per compartimenti stagni. Non si cade mai in contraddizione se non si permette di incrociare argomenti diversi. Pare poi allucinante, agli occhi dei meno "intellettualmente rilassati", che non ci si renda conto di quanto il castello di carte sia instabile, si trova praticamente in una bufera, ma nessuno si accorge che è già crollato da secoli.

Ieri ascoltavo al TG della "singolare" operazione di Sarkozy per levarsi di torno i Rom, non particolarmente incuriosito fino a quando è arrivato il commento, sorprendentemente intelligente, di monsignor Agostino Marchetto.

Città del Vaticano, 19 ago. (Adnkronos) - ''Non si possono prendere decisioni contro intere comunità senza l'applicazione al singolo individuo di queste decisioni in funzione dell'ordine pubblico, secondo quanto stabilito dalla stessa legislazione europea''. E' quanto ha affermato il Segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, mons. Agostino Marchetto, commentando ai microfoni del Giornale Radio Rai i provvedimenti di espulsione generalizzata presi dal governo Sarkozy contro i rom di origine rumena.


Fonte.

Subito due i pensieri: primo, finalmente sento dire a qualcuno della Chiesa Cattolica "ama il prossimo tuo come te stesso"; secondo, eppure a me questa storia del giudicare i singoli per l'appartenenza a un gruppo ricorda qualcosa...

E infatti, venghino signori venghino al meraviglioso show della Chiesa che ogni giorno dice tutto e il contrario di tutto.
E parlando di Elton John eccolo l'alto prelato che si mette a sindacare sui gay.

”Meglio non nascere che vivere certe esistenze. Oggi i cattolici sono chiamati all’impegno militante, e davanti alla omosessualità francamente non se ne può più. Ora meglio che quella piazza la occupino i sani cattolici che i sostenitori del cantante tra i quali facile trovare soggetti dalle tendenze strane”


Questo è Monsignor Giacomo Babini. La notizia.

Io mi ero sempre chiesto come fosse possibile essere così ignoranti da poter dire "niente adozioni per le coppie gay"; pensavo che fosse impossibile sostenere che ci fosse il bisogno di una figura paterna e una materna e poi far crescere il bimbo in istituto; che fosse troppo idiota pensare che ogni coppia gay sia uguale all'altra, così come ogni coppia eterosessuale, sposata o meno; pensavo che fosse veramente idiota il pensare che i coniugi Romano di Erba fossero buoni genitori perché eterossessuali; che fosse lapalissiano che come viene esaminata OGNI coppia eterosessuale, in quanto OGNI singola coppia può essere adatta o meno a crescere un bambino, e di quale età, debba essere esaminata OGNI coppia gay, sperando di trovare anche solo una coppia che dia la possibilità ad un bambino di crescere in una famiglia; pensavo pensavo, e invece ancora siamo qui, non alle adozioni, manco alle unioni civili, ma pure al diritto, di tutti, etero, bisex, gay, preti, di vedere un concerto messo in discussione per la presenza del mostro omosessuale tra il pubblico.

Anno di grazia 2010.