giovedì 14 ottobre 2010

AnnoZero e gli insetti del podere.

"Il ragno sa bene che si va al podere con schede firmate da prede incollate alle tele, ci sa fare, la Vespa gli concede l'alveare..." (CapaRezza)


Eccomi a commentare l'ennesimo scempio che avviene in un paese che dopo oggi nella graduatoria della libertà di stampa nei paesi probabilmente riuscirà finalmente a scendere sotto il posto numero 100.
In un delirio di conflitto di interessi, malaffare nei pubblici uffici e mutilazione della libertà di stampa, dopo Trani ci troviamo alla sospensione non solo di Santoro, ma di tutta la trasmissione AnnoZero (che poteva essere condotta anche da Ruotolo, per dirne uno, che lo stipendio da Rai lo riceve), trasmissione che tra le altre cose produce utili (al contrario di Porta a Porta, tanto per fare un "Paragone").

E dopo Trani, quando ormai cosa fanno e per chi lavorino Innocenzi e Masi è venuto alla luce, ci troviamo a sapere, di Mercoledì, che Santoro è sospeso, e con lui anche AnnoZero. Perchè di Mercoledì? Perchè l'ultima volta che Santoro ha avuto il tempo di organizzarsi ne è venuto fuori "Rai per una notte", il più grande successo veramente multimediale della storia di questo paese.span>



Fonte.

E' possibile che un funzionario pubblico possa essere stipendiato ugualmente se manda in onda un programma che produce utili, che sono quindi pubblici, o se non lo manda? Che diritto ha Masi di sedere al proprio posto quando è evidente che stia cercando di affossare le finanze Rai? Può un paese reggersi sul principio che il dipendente pubblico può, se vuole, non far niente, e il dirigente pubblico non subisce alcuna ripercussione se gestisce male ciò che gli è affidato?

E a questo punto c'è parecchio da preoccuparsi perchè il disegno è chiaro, far fallire la Rai e venderne le frequenze. Ma se si è deciso questo, vuol dire che c'è già qualche testa di legno pronta a fare l'acquisto...

martedì 12 ottobre 2010

Reo conFessi

Oggi mi ha colpito questa notizia, una di quelle notizie che ti lasciano interdetto nel non capire se c'è da ridere o da piangere.


Pisanu: «Alle amministrative
troppi candidati non degni»

Il presidente Antimafia: allarmante disinvoltura
nella formazione delle liste

MILANO - Dal lavoro dell'Antimafia sulle liste delle ultime elezioni amministrative «emergono candidati ed eletti diciamo "irregolari" per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva. Cosicché l'immagine complessiva che se ne ricava è che la disinvoltura nella formazione delle liste sia molto più allarmante di quella che noi abbiamo immaginato. Sono liste gremite di persone che non sono certe degne di rappresentare nessuno». È questo l'amaro bilancio tracciato oggi dal presidente della commissione Antimafia Giuseppe Pisanu (Pdl) durante la seduta dedicata anche ad affrontare la questione della mancata trasmissione alla commissione da parte dei prefetti di molti dati necessari ad approntare un rapporto sulla attuazione del Codice di autoregolamentazione per le elezioni. «Tanto meglio il nostro rapporto sarà documentato, tanto più efficace sarà la nostra proposta finale», ha aggiunto Pisanu.
Fonte.

«emergono candidati ed eletti diciamo "irregolari" per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva».

E' bello apprendere che c'è tutta una categoria di delinquenti che hanno pieno titolo di entrare nelle liste Pdl, quelli che hanno commesso i reati previsti dal codice di autoregolamentazione.


Verrebbe giusto da chiedersi se tra questi reati ne compaiono alcuni a caso, quali: corruzione, evasione fiscale, falsa testimonianza e falso in bilancio. I primi quattro che mi vengono in mente.

sabato 9 ottobre 2010

Rossa-Nero

Questa sera i punti interrogativi me li ha creati una vicenda nuova quanto vecchia.

Lutto — Una domenica che la Ferrari affronterà con il lutto per l’attentato in Afghanistan che è costato la vita a quattro nostri militari. La notizia dell’imboscata di cui è rimasta vittima un’autocolonna di Alpini impegnati in Afghanistan "La loro morte in una missione di pace ci addolora molto – ha detto Stefano Domenicali - Con lo spirito siamo vicini alle loro famiglie e vogliamo onorare la loro memoria". Pertanto, domani tutta la squadra porterà il lutto al braccio e le due F10 avranno il tricolore sui deflettori listato di nero.


Fonte.
Già avrei da discutere su cosa sia una missione di pace e perché a fare una missione di pace vadano dei soldati armati, mi aspetto da un giorno all'altro che mi si dica che sono in missione di guerra quando vado in giro in bicicletta senza portarmi dietro neanche una spada...
Comunque rimando alla notizia, qui.

Di questa notizia mi colpisce un dettaglio, sopra ogni altro:

Intanto, la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla strage. Il reato ipotizzato è quello di attentato a fini di terrorismo.
Io non riesco proprio a capire per quale motivo un partigiano debba essere sempre definito terrorista. Perché non si chiama terrorista un partigiano che con le sue poste abbia fatto saltare in aria una camionetta dell'invasore nazista ma invece lo si fa con un afghano che faccia saltare una camionetta dell'invasore Italiano?
Per quale motivo noi siamo in "missione di pace" con mezzi militari, caschi, protezioni antiproiettile e fucili e poi ci sparano addosso?
Sarà mica che se uno arriva su un carro armato a dirmi che è in missione di pace è difficile credergli?
Sarà mica che se nel frattempo i suoi colleghi stanno radendo al suolo il mio paese da 6 anni è ancora più improbabile?
Sarà mica che la missione di pace è quella che fanno Medici Senza Frontiere o la Crocerossa Internazionale o Emergency e non quella che si fa con carri armati e fucili? O sono entrambe missioni di pace? Perché a me pare esserci una differenza.
Non è forse possibile che un uomo in guerra avverta come maggiormente pacifico un medico che un soldato armato fino ai denti?
A proposito dell'attentato, mi pare plausibile parlare di attentato se si fa saltare un'ambulanza, perché si vede che l'ambulanza è pacifica, ma se uno, in guerra, fa saltare un mezzo militare non del suo paese a me sembra un combattente, non un terrorista.
Il tutto senza stare a sindacare su chi abbia ragione e quale GUERRA sia giusta.

Ma qui vengo al punto focale della questione, e cioè il lutto.

Mi rifaccio a questo articolo di questa estate.

Inail, calano le morti bianche

Nel 2009 si sono contati meno incidenti mortali sul luogo di lavoro: 976 rispetto ai 1034 del 2008. Più politiche per la sicurezza? Macchè. Sul dato hanno inciso la crisi economica e il conseguente aumento della disoccupazione


E quindi io mi chiedo, se in Italia muoiono ogni giorno 3 persone facendo il proprio lavoro (probabilmente di più, considerando i sabato e le domeniche), recandosi in posti di lavoro dove non è previsto che si muoia, si concede il lutto o i funerali di stato per 4 persone morte facendo il proprio lavoro, recandosi a combattere in guerra?
Cioè a me sembra molto più tremendo che muoia uno che si alzi in casa dicendo "oggi vado a costruire una casa" piuttosto che uno che si alzi in una tenda e dica "oggi vado di pattuglia qui, o a scortare quella colonna lì".
Nella pur reticente accettazione che questo possa succedere se questi militari stanno difendendo il paese (continuo a non capire perché non farlo anche per gli altri 1'000 civili, che il paese mandano avanti comunque), non riesco proprio a comprendere in alcun modo perché la Ferrari debba listarsi a lutto se muoiono 4 soldati che stanno combattendo una guerra di invasione in un paese straniero piuttosto che 1'000 civili che vanno a lavorare.

Che razza di paese è uno che lista a lutto una vettura (questa settimana non c'è la serie A, altrimenti minuti di silenzio e lutti al braccio a go-go) se muoiono 4 persone che scelgono di fare il soldato, quindi un lavoro per cui si può morire, scelgono di andare in guerra dove si può morire, e non se muoiono quasi 1'000 persone che scelgono un lavoro che dovrebbe essere sicuro, che dovrebbe assicurare loro di non rischiare di abbandonare le famiglie, che hanno bisogno di fare per occuparsi dei propri figli senza rischiare di renderli orfani?

Voglio lasciarvi così con l'amarezza di pensare che oggi altri 4 uomini hanno lasciato i propri cari per un governo, anzi due (compreso il precedente), che hanno stabilito che fosse cosa buona e giusta leccare il grasso culo a stelle e strisce sterminando afghani e iraqeni, radendo al suolo due paesi, e sacrificando i nostri concittadini a una causa tanto ignobile quanto rilanciare il pil U.S.A. a suon di armamenti e petrolio commerciato in dollari.


sabato 2 ottobre 2010

AttentaMento.

Sì, perchè ascoltando attentamente...
E' di ieri mattina questa notizia che mi ha lasciato fin da subito perplesso. Ci sono quelle notizie che a chi si interessi un minimo di informazione in Italia puzzano subito, fanno sentire che c'è qualcosa di strano. Dai tempi di Igor Marini i casi non sono pochi, forse il caso più eclatante è stato Farina con il Niger Gate.

Fallito agguato contro Belpietro

Un uomo armato vestito da finanziere si è introdotto nel condominio in cui abita il direttore di Libero. Il capo della sua scorta ha sventato l'agguato

Se un uomo della sua scorta a fine turno non fosse sceso per le scale ma avesse preso l’ascensore, probabilmente Maurizio Belpietro, direttore di Libero, sarebbe diventato la vittima di un attentato.

Ieri sera, intorno alle 23, il giornalista è rientrato nella sua casa in un condominio del centro di Milano in via Monti di Pietà, dopo una giornata a Roma. Sul pianerottolo di casa ha salutato la sua scorta, che lo accompagnano da otto anni. A quel punto, il capo degli agenti ha scelto di scendere a piedi: “Ci siamo salutati ma lui poi mi ha spiegato che invece di prendere l’ascensore ha preferito scendere le scale per fumarsi una sigaretta – ha raccontato il giornalista all’Ansa. Sulla rampa tra il quinto e il quarto piano si è imbattuto in questa persona. L’uomo – vestito con una pettorina della Guardia di Finanza – ha puntato la sua pistola contro l’agente, ma si è inceppata e così il capo della scorta è riuscito a sparare due colpi di avvertimento e un altro successivo, mettendolo in fuga.

L’attentatore è riuscito a fuggire anche perché il condominio ha diverse uscite. Non sono state trovate tracce di sangue sul luogo. Sulla vicenda indaga la Digos e la squadra mobile. Nel tardo pomeriggio la questura di Milano ha realizzato l’identikit del presunto aggressore del caposcorta di Maurizio Belpietro sulla base della testimonianza dello stesso poliziotto. L’immagine raffigura un uomo di corporatura massiccia, circa 1,80, occhi scuri, pupille dilatate, naso grosso e di probabile cittadinanza italiana.

“Sulle prime ho pensato a dei libri che cadevano da una mensola, poi ho capito che erano spari – ha detto Belpietro – Certo che se avessero bussato alla mia porta, poco dopo che mi avevano accompagnato, avrei aperto e non so come sarebbe andata a finire”.

“Minacce? Certo mi arrivano. Qualche tempo fa al giornale una persona cercò di introdursi nella redazione”. L’episodio risale al 30 gennaio scorso, quando un uomo entro nella sede di Libero e disse di voler pestare a sangue il direttore. “E quello di gennaio non era un pazzo, tanto che non gli hanno fatto il trattamento sanitario obbligatorio”, ha detto stamane a Mattino 5, aggiungendo che “prevale il senso di ingiustizia”: “perché in questo paese non è possibile sostenere delle opinioni senza pagare con paura e minacce?”.

In trasmissione ha anche detto di essere uno dei pochi direttori sotto scorta, insieme ai colleghi Vittorio Feltri ed Emilio Fede: “siamo tutti dell’area moderata e non sono casi: sostenere idee contro la vulgata corrente si paga anche da questo punto di vista, con la limitazione della libertà”. Per Belpietro, quanto successo ieri dipende anche dal clima politico avvelenato: “il clima conta: basta navigare su certi siti per trovare non polemiche, ma minacce di morte come ‘mi piacerebbe ammazzare lui e la sua scorta’. Tutto questo mi mette inquietudine, non capisco quale reato ho commesso per meritare addirittura una condanna a morte”.


Fonte.


A fermarsi a riflettere su cosa sembri strano viene da interrogarsi su diversi punti:

1-L'attentatore non aggredisce per strada a caldo, ma prepara un agguato, un'irruzione, denota una certa freddezza, o quantomeno premeditazione;
2-L'attentatore o riesce ad entrare dopo le 23 in un condominio o entra prima e si apposta. In entrambi i casi dimostra freddezza, nel saper come entrare di notte in un condominio in cui sia appena entrata una scorta armata o nell'avere la pazienza di aspettare;
3-Se in particolare l'attentatore è entrato prima, come pare, verrebbe da chiedersi per quale motivo aspetta sotto il piano dell'obiettivo e non sopra, non serve un genio per fare una scelta del genere, basterebbe anche solo aver visto un film nella vita;
4-Questo attentatore a due velocità, freddo prima ma che si piazza poi nel piano sbagliato, ha un'opportunità: se sei al piano di sotto ti possono beccare, è una scelta idiota, ma puoi sembrare uno che sale le scale, lui invece appena vede l'uomo di scorta estrae l'arma, per quale motivo?
5-L'attentatore nel pianificare l'ingresso e l'appostamento si è dimenticato di controllare che la pistola funzionasse?Sono così frequenti le pistole che si inceppano nel 2010?E un attentatore che elabora un piano non la pulisce?Non la prova?
6-Il caposcorta, si immagina agente addestrato, si trova di fronte un uomo armato la cui arma si inceppa, che quindi si troverà spiazzato dal malfunzionamento e lui, in posizione dominante da sopra le scale, non riesce a disarmarlo, estrae l'arma e non riesce a colpirlo, lo insegue, o forse no, e lo perde, e nel frattempo anche il collega non si sa che fine abbia fatto ma perde il fuggitivo anche lui.

Io se vedo un film in cui succede una cosa del genere mi lamento dello sceneggiatore che ha creato una situazione completamente surreale e per niente plausibile.
Poi tutto è possibile, ma se viene fuori che questo era un attentato vero, e a Belpietro (che l'attentatore non ha manco visto, estraendo l'arma contro l'agente), è la volta che mi metto a dieta sul serio!!!

Belpietro: “Pago per le mie idee”. E infatti non ti è successo niente. (spinoza.it)

In tutto questo, ci son da pagare due agenti di scorta in più, e già abbiamo visto quanto si meritino lo stipendio i primi due, che non riescono manco a fermare un pericoloso assassino cui si inceppa l'arma...Questi risultati come agente di scorta li so raggiungere anche io.

Il malintenzionato è stato sorpreso dalla scorta. E anche noi. (spinoza.it)