lunedì 24 gennaio 2011

Ardesia-Parte II

Elena ha scoperto il sesso troppo tardi, con suo grande rammarico, e lo ha vissuto quasi a voler recuperare il tempo perduto. Ha avuto pochi uomini prima di Alessandro; dopo un’adolescenza scivolata via segnata (poco) da molte guance arrossate, pochi baci e un paio di mani sulle tette, Elena a 19 anni ha scoperto il sesso: il ragazzo della sua vita, lo pensano tutte, non indovina nessuna. Tommaso era innamorato più di lei ma dopo 3 anni, finiti i flussi di ormoni, sperimentato tutto lo sperimentabile del sesso etero a due, Elena voleva provare altri fisici, altre forme, altri sapori; Elena voleva altro e chi se ne frega se mi chiami amore.
Poche esperienze ma molto coinvolgenti, con uomini e donne, fino a cadere tra le braccia di Alessandro. Si erano conosciuti tre anni prima, per caso, lui voleva provarci con l’amica di lei, ma in mezzo al casino di quella discoteca Elena ha creduto volesse il suo numero. Che lo abbia creduto o voluto credere, cominciarono ad uscire ed Alessandro abbandonò presto l’incredulità per una passione per il sesso che non traspariva per sostituirla con l’apprezzamento per l’apertura mentale, e non solo, di lei.


Scienze delle Comunicazioni viene spesso ridefinita Scienze della Disoccupazione da chi la frequenta, Elena ha cominciato a lavorare da 2 anni come segretaria e la sua ambizione è sufficientemente bassa da permetterle di confermare le dicerie: quel pezzo di carta non le servirà mai a niente. Elena è una ragazza sveglia, mette da parte qualche soldo e con alcuni amici progetta di fondare una piccola società pubblicitaria; preoccupatasi fin da subito di relegare agli altri ogni lavoro creativo o di responsabilità si è sempre espressa chiaramente: “Io e i soldi li metto, ma fo lla segretaria e un mi cerhate per illavoro difficile” con quell’accento fiorentino che ha resistito tenace anche al corso di dizione per il teatro, ai tempi dei sogni di una ragazzina.

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