domenica 29 marzo 2009

Sguardi

Non è sempre stato così, se lo ripete convinta che la sua infelicità attuale sia figlia della incapacità altrui di accettare lei come libera interprete della propria vita.
Cammina con il passo affrettato di chi viaggia sempre con mezz'ora di ritardo perché oberato di lavoro; non è difficile capire che non sia questo il caso. Una vita vissuta con coraggio e con l'orgoglio della rivendicazione del diritto di autodeterminarsi. Una vita che oggi, a metà strada, lei avverte la stia schiacciando. Mille battaglie vinte la vedono comunque perdente nella guerra e non riesce a spiegarsi come, non riesce a spiegarsi perché, non riesce a farsene una ragione.
La mente viaggia nel breve tratto di strada che compie. Viaggia per esperienza, per non sentire gli sguardi nostalgici dei conoscenti; sdegnati di chi non ha più bisogno di lei; inquisitori di chi non ha mai digerito la sua vicinanza; rabbiosi di chi non ha mai digerito la sua esistenza. Non sono più i tempi in cui orgogliosa sosteneva lo sguardo di chiunque, oggi può solo evitarli sperando che il peso dei più indagatori non la schiacci. Non più ragazzina precoce e ribelle, non più la pragmatica forte ragazza che affronta la vita senza pregiudizi, non più la giovane donna padrona di sé stessa. Oggi, a 45 anni, si sente solo una puttana.

Treppiede

Pare concentrato nel proprio lavoro ma privo di una qualsivoglia cognizione di causa. Lo sgabellino richiudibile su cui siede pare essere il suo campo molto più della videocamera digitale che maneggia.
E' emozionante la curiosità di bambino che lo spinge ad armeggiare su quella videocamera che h probabilmente chiesto al nipote di procurargli.
L'espressione avidamente curiosa ritmicamente si chiude nel broncio di chi perde il bandolo della matassa per poi riaprirsi nel sorriso compiaciuto di chi lo ritrova.

E' passata quasi mezza giornata ma lui imperterrito insiste nell'esplorazione di quel mondo fino ad allora sconosciuto alternando delle espressioni da mimica teatrale che rendono impossibile non capire quando incontri un intoppo e quando lo superi. La bella giornata, rigida ma soleggiada, lo ha evidentemente stimolato a farsi questa profonda lezione da autodidatta all'aperto. Estrae un cavalletto treppiede ed incomprensibilmente appare più impacciato con l'abc della meccanica che con i prodigi dell'elettronica. L'impegno è tale da costringerlo, per la prima volta da ore, ad abbandonare quel trespolo su cui era appollaiato. Piazza il cavalletto, il lavoro fa schifo e lui ha un'espressione che lascia intendere un consapevole "chi se ne frega" più che un compiaciuto "missione compiuta" o un rassegnato "non so fare di meglio" e riporta la sua attenzione sulla videocamera.
La sicurezza del momento rivela che le mosse sono quelle provate qualche ora prima. Armeggia con più veemenza del necessario e con qualche sforzo di troppo riesce a sistemare la telecamera. Punta verso il suo palazzo. Raccoglie orgoglioso il proprio sgabellino, lo richiude, lo mette sotto il braccio e se ne va.

Sono passati 3 giorni. La videocamera è sempre lì, in giardino, con il tappo. Un'ambulanza a sirenza spenta si ferma nel parcheggio del palazzo.

venerdì 27 marzo 2009

Sole

Urla a squarciagola un motivetto.
Lo urla, non lo canta, riadatta le parole in una di quelle cover volgarotte che dovrebbero risultare esilaranti ma suscitano tristezza nell'ascoltatore passante. Conclude la performance compiacendosi, al solito volume di voce, al pensiero di poter mettere il mondo a conoscenza della sua arte con facebook.
La sua amica entusiasta conclude il quadretto con un "Grande, te la commento subito".
Giro l'angolo e non è solo la comparsa del sole a sollevarmi.

Ipse dixit

Berlusconi Silvio (Re)

«Auspico che chi è stato licenziato si trovi qualcosa da fare. Io non starei con le mani in mano».


25 marzo 2009

Sgomento per l'apparente contraddizione con la legge che vieta di interrompere la vita. C'è perplessità su dove Berlusconi pensi che un neo-disoccupato appena preso per il culo da un multimiliardario desideri mettere le mani, immaginiamo non certo in mano.

Ipse dixit

Benedetto XVI (prete importante)

"Quella dell'AIDS(nds.) ...E' una tragedia che non si può superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi".


Appurato che il profilattico non aiuta a proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili, il cardinal Bagnasco annuncia che è in preparazione un pamphlet dal titolo "Mille ed uno consigli su cosa fare con un profilattico."

Ipse dixit

Mara Carfagna (Ministro per le pari opportunità)

Chi si prostituisce mi fa orrore.

Ipse dixit

Voglio inaugurare una nuova categoria e riprendo anche un paio di notizie dal passato di questo blog.