domenica 19 maggio 2013

Il Grande Gatsby

Nuovo film di Baz Luhrmann con un cast stellare, trasposizione del libro di Fitzgerald. Film piuttosto lungo, e forse per i motivi sbagliati; parto dalle note positive. Ho trovato meravigliosa la fotografia, pilastro che permette di vedere un film lungo (145 minuti) senza annoiarsi, e riuscito l'esperimento della colonna sonora che gioca con musiche contemporanee e di inizio secolo. La storia è quella di un misterioso milionario nella New York degli anni '20, pre-1929, e nelle feste sontuose della prima parte del film si trova la grandiosità del film,e  purtroppo solo in quelle. Luhrmann mette in piedi delle feste che tra luci, musica, trucco, vestiti, rappresentano forse la massima espressione di questo tipo di scene che si trovi in giro. Per il resto il film sembra perdere il punto centrale di tutta la faccenda e cioè il rapporto tra l'essere umano e una ricchezza sempre in crescita, la vacuità del denaro, la disequazione sociale, e soprattutto quello che viene trattato con superficialità, e cioè che non tutto si può comprare e non si può modificare il passato. La sceneggiatura sembra quindi perdersi, e la colpa pare del regista, in tanti dettagli completamente inutili ed in un sacco di inquadrature, soprattutto aeree, piuttosto stucchevoli. Si arriva agli attori, io l'ho visto in italiano, posso capire solo la mimica ed al solito eccezionale Di Caprio corrispondono un Maguire con un'unica espressione, e piuttosto stupida, e una Mulligan che non è sembrata all'altezza di se stessa, forse anche per un personaggio mal disegnato dal regista e un Edgerton che invece convince ben di più nei panni dell' americano ricco e potente degli anni '20, che può disporre di tutto e tutti come meglio crede, e una bellissima Elisabeth Debicki. Nel complesso il film si lascia guardare, quasi come film "da fratelli Lumiere", un film che è omaggio all'arte visiva ma non comunica un cavolo a livello di sceneggiatura. Io darei un 6 e comunque consiglio di andarlo a vedere, ma l'impressione è che questo sia l'ennesimo film che va ad inserirsi nella categoria dei "peccato, poteva essere un gran film", buono spunto, realizzazione poco fortunata.

domenica 5 maggio 2013

Hansel e Gretel - Cacciatori di Streghe

Voglio spendere i my two cents su questo film che ho avuto occasione di vedere da poco. Intrigato dal trailer, che ci mostra cosa hanno fatto della propria vita i celeberrimi Hansel e Gretel una volta sfuggiti alla strega: i vendicatori. Bella idea, tanto semplice quanto geniale, mi aspetto un qualcosa che debba molto a V for Vendetta ma in versione a-politica.
Vado al cinema ed in sala c'è solo la versione 3D, la cosa mi secca ma sono deciso a vederlo, e anticipo che la mia scelta non è stata pessima.
Il film parte liquidando rapidamente l'antefatto, anche perchè insomma, si può sperare che i fratelli Grimm più o meno li si conoscano e si getta sui tempi "moderni". L'ambientazione scelta è una sorta di cyberpunk con villaggi settecenteschi e armi da metà del '900, non male. C'è un certo ritorno ultimamente nel film alle misure prese dalle graphic novel e a farsi due conti, i registi di oggi sono cresciuti nel boom delle graphic novel degli anni '90; la cosa è certamente positiva.
Il film parte da un'ottima idea, da un'ambientazione perfettamente centrata, con armi moderne, vestiti vintage e una Gemma Arterton rossa in forma smagliante (l'ho conosciuta pochi giorni fa in "La scomparsa di Alice Creed" ed era almeno 10kg in più. E anche sul naso è successo qualcosa di strano). Parte da una grande base, poi però si perde, dietro a un qualcosa di mezzo bambinesco, mezzo sciocchino, mezzo adolescenziale e mezzo Twilight. Wirkola, responsabile di una regia che non ha chiaro cosa voglia essere e della sceneggiatura, alla fine produce un film troppo splatter (notevoli gli effetti speciali, anche 3D, più macabri) per i bambini ma troppo sempliciotto per gli adulti. Perde alcuni spunti interessanti, come il rapporto strettissimo, morboso, tra due fratelli ad altissima carica sessuale, che non indaga in un'ambiguità incestuosa che poteva essere interessante, nè risolve in alcun modo; scivola sulla banalità delle relazioni, affettiva per la donna, sessuale per l'uomo; non gestisce molto bene neanche la possibilità dei colpi di scena, tirato via uno, telefonato l'altro.
Insomma una grande possibilità sprecata, il film è piacevole, il 3D non disturba, anche se una regia un po' confusionaria e poco esperta rende sostanzialmente incomprensibili alcuni combattimenti (l'effetto Michael Bay, ma Bay di solito cade in questi errori in scene mostruosamente più incasinate). Peccato, lo consiglio, sicuramente un'ora e mezza ben passata, ma quando ci si alza si pensa qualcosa del tipo "Cazzo, se l'avessero fatto i fratelli Nolan questo film...".
Darei un 6,5.