lunedì 24 gennaio 2011

Ardesia-Parte III

Elena geme e suda, si contorce in quel brivido di piacere cui ha sempre paura di abituarsi; non gli avrebbe dato nulla appena spogliato e raramente il riscontrare il proprio errore era stato così gratificante. Non era così convinta di continuare con questa storia, ed irrimediabilmente si ritrovava a fare di questi ragionamenti in piano amplesso, per quei pochi istanti prima che l’eccitazione partisse verso uno di quegli orgasmi di cui si era abituata a contenere l’aspetto acustico. Elena ha fatto il suo, lui le ansima sul collo, lei sa di avere qualche secondo prima di abbandonarsi verso un nuovo orgasmo e si congratula con se stessa per aver scovato un talento ben nascosto, e subito eccolo là, il paragone con Alessandro, con il quale praticamente simula quello che ha imparato con Michele: ma prima che il paragone la conduca sulla via razionale del “lascialo perdere”, ecco che la concentrazione si sposta sul leggero scivolamento dei corpi sudati; lui non la bacia mai quando fanno sesso, scende a cercare il seno sinistro con la lingua mentre lei impazzisce concentrandosi sui suoi umori, su quanto sia bagnata e quanto facilmente le stia scivolando dentro e fuori.
I fari dell’auto di Alessandro in manovra illuminano il lampadario.

Elena sa di cosa si tratti ma rassicura Michele, vuole quell’orgasmo; lui non così tranquillo ed alza il ritmo, lei viene contorcendosi e spostando il comò sulla sinistra del letto, adesso un attimo di lucidità, sa che Alessandro potrebbe aver sentito un rumore ma vuole sembrare sicura. Soddisfatta della propria serata lo lascia sfilare e si cimenta in una di quelle fellatio da film porno che non aveva mai provato prima. Obiettivo: farlo venire subito. Lei mette in pratica ogni cosa mai vista e provata nell’arte del sesso orale, si masturba anche, perché sa che ecciterà la sua vittima: la sua eccitazione è tripla, gestisce se stessa ed il proprio orgasmo, gestisce l’uomo ed il suo orgasmo, sa che Ale li può scoprire. Quando sente gonfiarsi il membro di Michele sa cosa lui le sta dicendo ma non lo ascolta, continua con foga, un po’ è la curiosità, un po’ è l’eccitazione, un po’ sa che non perderà tempo a pulire. Lui si inarca in uno spasmo e sbatte la porta dell’armadio, lei non molla, lo vuole vedere soffrire per il suo orgasmo e non le importano i passi sulle scale, ci sono solo lei, Michele e quello strano sapore che sta andando giù mentre ancora lei non lo molla.

Elena sa che quelle sono le chiavi sulla cassapanca in cima alle scale e sta raccogliendo il più velocemente possibile i vestiti di Michele.

Alessandro sente che Elena sta facendo qualcosa e vede la luce accesa, è più sorpreso che non incuriosito ma accelera il passo.
Mancano pochi passi alla camera.
Michele si sta calando aggrappandosi alla pergola, hanno già provato, regge, ma è nudo, i vestiti glieli butterà lei ma deve finire di raccoglierli.
Alessandro ha la mano sulla maniglia e per un secondo valuta l’idea dello scherzone: “Buh”, aprendo di scatto. Lascia perdere.
Elena vede abbassarsi la maniglia e lancia fuori dalla finestra quello che ha raccolto.
Palo. Una scarpa colpisce il davanzale e ricade nella camera. La porta è già socchiusa e il piede di Ale sta entrando.
Elena si butta a terra e con la maestria del più scafato degli interbase lancia fuori la scarpa sperando che non faccia rumore cadendo.
Alessandro la sorprende a terra, sudata, l’mp3 spento nelle orecchie e i pantaloni della tuta indossati di corsa. Non si meraviglia di trovarla in topless, è vanitosa e sa di avere un seno che molto si avvicina alla perfezione. Alessandro si è sempre eccitato molto a vederla fare ginnastica e si è sempre eccitato molto a vederla in topless, Elena lo sa, e sa che sarà sesso anche con lui.

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