lunedì 24 marzo 2008

Magdi Allam e la conversione mediatica

L'articolo di repubblica.it

"La mia conversione al cattolicesimo è i punto di approdo di una graduale meditazione. Ho raggiunto la consapevolezza - scrive in una lunga lettera pubblica sul Corriere - che la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale"

Ora io mi chiedo due cose:

1-Come ci si fa a convertire al cattolicesimo? Cioè, impressione mia era che dopo Martin Lutero il cattolicesimo fosse morto, ho sempre inteso il protestantesimo semplicemente come un cattolicesimo senza lo Stato del Vaticano. Mi pare che il cattolicesimo sia l'unica confessione tecnicamente sbagliata, e invece ad oggi un uomo che vive in Italia, che ha sentito prima Bagnasco e poi Ruini parlare di tutto, dimostrare che il cattolicesimo rivendica un ruolo politico in stati sovrani, rivendicare l'adozione in paesi sovrani di leggi che violano l'unico comandamento decente della religione cristiana (ama il prossimo tuo come te stesso),
ha deciso di accettare questa confessione come meritevole della propria osservanza spirituale. Ma io mi domando, una conversione è un fattore spirituale, credi nel dio cristiano invece che nel dio musulmano, e per quale motivo, una volta scelto il dio scegli di osservare i dettami di chi, stante lo stesso dio, invece che dirti di coltivare la tua spiritualità e farti da essa guidare nella vita, ti dice di pubblicizzare la tua confessione, promuovere un' organizzazione che persegue anche il profitto (in barba al primo comunista della storia, che era quel Gesù cui offri obbedienza)
e costringere gli altri a sottostare ai tuoi dettami religiosi?
Eppure io sapevo "ama il prossimo tuo come te stesso", perché convertirsi oggi, convincersi che il dio cristiano è quello "giusto" e poi scegliere una confessione che apertamente, dichiaratamente, scientemente, persegue invece un comandamento che recita "ama il prossimo tuo dopo che lo hai costretto ad essere come te stesso"?
Bene o male l'unica vera testimonianza del dio cristiano sono quei 10 comandamenti (già falsificati nel Concilio di Nicea del 787 quando fu eliminato il secondo comandamento per agevolare il merchandising, ha modificato "non commettere adulterio" con "non commettere atti impuri" e fu data una versione del decimo che non presentasse, come era invece stante la parola di dio, equiparata ad un asino, uno schiavo- mancava, lo schiavismo-, o un bue) che dovrebbero essere la volontà di quel dio che vorrebbe amore per il prossimo nostro.
Beh, Magdi Allam compie una scelta che così, ad occhio, sembrerebbe poco intelligente, poco sensata, ma forse un senso lo si ritrova nella mia seconda perplessità.

2-"la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento"
Uno che sostenga questa cosa (a parte il fatto che io ho sempre sentito parlare di fede, la scelta di cambiare confessione la capisco perfettamente, si tratta di stabilire chi interpreta meglio la tua religione, la scelta di cambiare divinità da venerare mi pare ridicola: e la fede? Decidere di abbandonare una divinità perché non ti piace come si comporta la comunità che sostiene di seguirne gli insegnamenti mi pare un modo ipocrita di giustificare una scelta singolare.) con quale faccia si slancia in un gesto palesemente provocatorio come la conversione pubblica, quasi evento mediatico, nel paese di chi, da presidente del consiglio sostenne che "Noi dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà", nel paese che ospita le gerarchie ecclesiastiche dell'altra religione più diffusa nel mondo, quelle gerarchie che già hanno dimostrato scarsa attenzione alle parole come nella Conferenza di Ratisbona?

In sostanza a me questo gesto di Magdi Allam sembra un'azione se non terrificante perché meditata, desolante perché troppo ingenuamente pericolosa.
Allam accusa l'islam di violenza e si presta, o sceglie, una provocazione eclatante sbattuta in faccia a chi mosso dalla "radice dell'odio" è "fisiologicamente violento".
Un gesto stupido e decisamente irresponsabile, per come la vedo io la religione è cosa privata, mai pubblica, mai provocazione.

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