martedì 25 marzo 2008

Fascismo-Comunismo e lo stupro della lingua

Continuo ad imbattermi in gente che si proclama con orgoglio fascista; in berluscones che parlano di comunisti; in revisionisti (ma anche sionisti, geniale questo nostro paese) che ci tengono a precisare che il comunismo ha prodotto più morti del nazismo.

Ora io mi chiedo, ma perchè ognuno usa le parole come gli pare?

Vediamo se si riesce a far chiarezza.

Come punto di partenza è singolare che il fascismo sia rivendicato da chi oggi vota democristiano e si professa di destra, poichè il fascismo è semplicemente SOCIALISMO cui è aggiunto un senso di forte appartenenza statale, e si giunge al nazional-socialismo; il fascismo altro non è se non nazional-socialismo (cioè sinistra) imperniato su razzismo, squadrismo, imperialismo ed amore per la guerra.
Ne segue che chi oggi si dichiari fascista altro non è se non un razzista, squadrista e guerrafondaio, altrimenti si definirebbe "nazional-socialista" (e ricordiamoci che il socialismo è sinistra).

Il comunismo è una cosa che non è interpretabile, Marx ed Engels le hanno scritte le loro teorizzazioni, il comunismo è praticamente una scienza esatta, una dottrina sociale che forse non è neanche utopia, una dottrina economica fallimentare a dir poco, ma che con Joseph Stalin non ha nulla a che vedere (stesso dicasi per Tito) e basterebbe avere una vaa idea del testamento ideologico che Lenin si preoccupò di lasciare poco prima della sua morte.
La dittatura del proletariato di cui si parla nel Manifesto e nel Capitale nulla hanno a che vedere con la dittatura di un tiranno schizofrenico come Stalin, ed è per questo che è stato coniato il termine Stalinismo e non ad esempio "Leninismo", essendo il secondo con poche distinzioni, riconducibile appunto al comunismo.
Stesso dicasi per il nazional-socialismo (dico, ma qualcuno conosce il nome del partito di Hitler prima di trasformarlo in Partito Nazista?) diventato Fascismo, Nazismo, o Franchismo (in un caso piuttosto differente però) perchè semplicemente non si può in "nazional" inserire i disastri che Hitler, Mussolini e Franco hanno aggiunto a dottrine socio-economiche perfettamente delineate.
Dire che il comunismo non funziona, e non ci va manco vicino, è diverso da dire che ha prodotti milioni di morti nei gulag, la differenza è quella che passa tra verità e menzogna. In Italia tra cultura ed ignoranza da populismo.

Francamente il terrore rosso statunitense o da berluscones non ho la pazienza di trattarlo ora, è ovviamente un fenomeno mediatico.
Basterebbe usare le parole per il significato che è loro proprio invece che "random" si capirebbe ad esempio che usare comunismo per parlare di un partito con una come la Binetti dentro è più o meno ridicolo; che sostenere che oggi in Russia ci sia il comunismo, quando è il paese più ultracapitalista del pianeta, lo è altrettanto, e via andando.

Buon italiano...

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