domenica 28 novembre 2010

Punto Uno:elezioni e trasparenza

Oggi comincio il mio piccolo programma, alla ricerca di capire i perché del non affrontare questioni a mio modo di vedere banali.

Sorvolo oggi sulla legge elettorale e quindi non mi rivolgo a chi l'ha scritta definendola "porcata" e a chi l'ha firmata per poi cominciare a parlarne male dal giorno seguente (ogni riferimento all'imprenditore dei tortellini che ha firmato con Bossi la legge sull'immigrazione è puramente voluto), e quindi mi rivolgo al PD.

E mi chiedo: non è possibile cominciare a far fare le cose a chi le sa fare?
Perché cioè un ministro deve sempre essere una sorta di "premier mancato" o "senatore trombato" o "lacchè riciclato"?
Non è possibile presentarsi alle elezioni con un programma chiaro ed una lista di ministri che mettano le proprie capacità al servizio di quel programma? Una volta scritto il programma e dettati gli indirizzi politici non è proprio possibile poi affidarsi a dei tecnici per la sua attuazione?
Faccio un esempio: scrivo un programma su come intendo gestire la sanità, e quindi gli indirizzi che il ministero relativo dovrà seguire, contatto un primario, o un direttore sanitario, che io ritenga persona capace e gli chiedo disponibilità a fare il ministro; appena trovatone uno che accetti, lo presento nella lista dei ministri che offro all'elettore.
Non ho io elettore il diritto di sapere prima se qualcuno ha intenzione di fare ministro uno come Gasparri?
Non ho il diritto di sapere se un ministero importante come quello dell'istruzione (che ha pure perso la dizione "pubblica" in questo ridicolo paese) sarà dato in mano ad una Gelmini, persona che evidentemente, dal primo giorno, non poteva che passare per la "testa di legno" di Tremonti che si è rivelata?
Non ho il diritto di sapere quanti e quali ministeri esisteranno?
Non è giusto far sapere fin da subito che ci sarà un ministero per le non chiare "riforme" e il "federalismo" e sarà affidato ad un tizio che ha avuto un ictus, ha serie difficoltà a parlare e su quelle di ragionare esistevano delle perplessità anche prima?
Non ho il diritto di non veder nascere dei ministeri solo per tenere qualcuno al riparo da qualche noia?

Io sarei convinto di averli tutti questi diritti, io credo che sapere prima quali sono i ministeri ed i ministri sia un diritto di un cittadino di una democrazia e credo che la spartizione e la moltiplicazione delle poltrone dopo i risultati elettorali sia già una sconfitta per la legislatura.

Di seguito pubblico la lista dei ministeri, e relativi ministri, di questa legislatura, lascio a voi il pensare se, a sapere prima delle elezioni quanti e quali ministeri ci sarebbero stati e a chi sarebbero stati affidati, il voto avrebbe potuto essere influenzato.


Poi ci sono i Ministeri senza portafoglio.



Siamo sicuri che non sia un nostro diritto il sapere prima che esisteranno i ministeri evidenziati?
Che non sia un nostro diritto il sapere prima che saranno nominati i ministri evidenziati?

Veloce digressione sul Ministero per le pari opportunità: è tollerabile che nel 2010 ci sia bisogno di un ministero del genere? Non deve essere tutto il parlamento, e tutto il Governo, ad occuparsi del fatto che ogni legge ed ogni provvedimento non creino discrimine per sesso, religione, orientamento sessuale o politico? C'è proprio bisogno di un ministero che tra l'altro va sempre ad una donna, manifestando una certa disparità di opportunità di fare il Ministro per le pari opportunità?

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