lunedì 8 novembre 2010

Dichiarazioni di Intenti tra Umbria e Toscana

Dopo un week-end in cui Renzi e Fini sono riusciti a tirarmi fuori un ottimismo, una "gioia politica" che non speravo più di ritrovarmi addosso, ho deciso di parlare finalmente di politica, vorrò nei prossimi tempi, parlare di come io vedo la politica, intesa nell'accezione nobile di "occuparsi di res-publica" e non di becero "poltronismo" come è ormai intesa in Italia.

Nel frattempo vedo da quel Fini che ha firmato le peggio porcherie, e porcate, un ravvedimento serio, altro che Fiuggi, un abbandonare il cialtronismo di Berlusconi per riscoprire la politica, lo vedo parlare di stato, di problemi e soluzioni.
Vedo che nel Pd è riuscita a farsi largo una voce giovane che porta avanti idee e non ha tempo da perdere in sterile retorica, che non ha sovrastrutture favori da fare o restituire, che si propone con la potenza con cui solo un'idea spontanea può proporsi, potenza che necessariamente manca ad un'idea quando questa sia figlia di accomodamenti.

E allora viva Fini e viva Renzi, viva due nomi per dire viva alla politica delle idee e non dei nomi, basta con il Berlusconismo del Leader Maximo, e benvenuta (purtroppo non bentornata) politica delle idee.

Oggi la parola politica in Italia ha dimostrato di poter finalmente assurgere al nobile significato che dovrebbe avere, e allora Forza FLI e forza PD (quello di Firenze, dei "rottamatori" che rispondono con un applauso ai fischi della gerontocrazia radunatasi attorno a Bersani).

E quindi, con un entusiasmo che non credevo potesse essermi proprio, mi avventurerò nell'esposizione delle mie idee politiche, con calma.
A presto.

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