lunedì 8 novembre 2010

Prego?

Oggi mi hanno attratto due notizie, comincio da quella più leggera, una dichiarazione di un ministro italiano.

Oggi Sacconi, ministro del Welfare se n'è uscito con una sorta di baracconata per arruffianarsi quel vaticano decisamente innervosito dalle peripezie di Jhonny Bunga Bunga. Dichiarazioni incommentabili per la pochezza delle stesse e per la tristezza che le pronunci il ministro per il Welfare, lo Stato Sociale, che non parla di cittadini, ma di famiglie. E definisce famiglia una coppia sposata e che voglia procreare. Quindi niente single, niente coppie non sposate, niente sorelle orfane, niente coppie sterili che adottano figli. Tutte cose che rientrano nell'intelligenza media delle dichiarazioni che ci si possono aspettare da un ministro di questo governo.


Ma una cosa in particolare mi ha colpito, e cioè questo passaggio:

ll ministro, nel suo intervento, ha affermato che “la crisi porta il governo a fare delle scelte e gli interventi di welfare vanno riorientati”. “La famiglia – ha aggiunto ancora – deve essere l’unità di riferimento che ci consente di compiere quell’operazione di razionalizzazione delle prestazioni dirette e indirette necessarie perchè gli obiettivi che vogliamo raggiungere per sostenere la natalità possano essere perseguite. Di affabulazioni senza fondamento se ne sentono tante, io guardo ai fatti e ai numeri”.

Dove l'avevo già sentito questo discorso io?


Ecco dove l'avevo già sentito.

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