lunedì 23 giugno 2008

Buio

Le immagini sono sfocate la profondità è solo un ricordo neanche tanto limpido di qualcosa che aveva a che fare con la vista. Tutto è giallo, quasi indistinto, solo alcune ombre si muovono in modo regolare. Un suono intermittente e regolare, fastidioso come neanche quella maledetta suoneria del cellulare è mai stata, si distingue nel marasma di suoni indefiniti e indecifrabili. Ogni tanto emerge qualche parola strana forse sentita qualche volta per sbaglio in qualche telefilm americano di quelli che riempiono quei mercoledì in cui non hai niente da fare e resti rintanato in casa ad aspettare un giovedì forse più eccitante. Roba come “Adrenalina”, “tampona”, “Epinefrina”, “arresto”, “anafilattico” ma forse neanche son queste le parole, c’è solo un vago ricordo di una puntata di E.R. con un tizio e un altro tizio e gente che urla e uno di quei letti con le ruote….Buio.



Torna quella specie di luce uniforme ma adesso le ombre si muovono di scatto a intervalli regolari, quasi come se fosse il punto di osservazione a sobbalzare. Quel maledetto suono ha cambiato cadenza e non sembra più molto regolare. Le ombre sembrano un po’ più definite, forse sono teste, rivolte verso qualcosa che polarizza l’attenzione, continuano a portare un po’ di scuro in quella luce gialla diffusa e incomprensibile. Finiscono i sobbalzi dell’immagine, adesso quel suono è di nuovo insopportabilmente regolare e le sagome nere si allontanano. La luce gialla diffusa si smorza come nascosta da una nuova luce, meno forte, grigia, si sta muovendo tutto. Stop. Adesso tutto è di nuovo fermo, le sagome sembrano quelle di prima ma forse più definite, dovrebbero essere persone, sì, adesso è sicuro, molto indaffarate, la luce però è più fredda, quel suono forse sta allungando gli intervalli, non sembra più molto regolare…Buio.



Di nuovo quei sobbalzi, di nuovo quella luce fredda e chiara e quelle sagome che sembrano ora muoversi meno, non sembrano più molto indaffarate, quel suono insopportabile ora sembra davvero quella maledetta suoneria che lei non faceva più partire da troppe ore. Non ci sono più sobbalzi, tutto è fermo; il suono diventa meno caotico, scandisce un ritmo sempre più lento; la luce è sempre più bianca e le sagome ora sono ferme, pare che non siano più indaffarate, come se il loro lavoro fosse finalmente concluso, mission accomplished, o forse come se fosse ormai inutile. La luce diventa sempre più bianca, le sagome una volta nere poi grigie non si distinguono più e spariscono in quella luce chiara che non ha più significato, se mai lo avesse avuto, quel suono è sempre meno distinto, l’intervallo tra un suono e l’altro è sempre maggiore. Il suono non è più intermittente, è una nota continua, la luce è completamente bianca… Buio.

Nessun commento: