mercoledì 15 dicembre 2010

Requiem per l'Italia

Oggi vorrei discutere della pietra tombale collocata ieri sulla salma di questo paese: una classe politica blindata che blinda se stessa prima non permettendo al cittadino di scegliere, poi non permettendo al cittadino di manifestare, poi lamentandosi se il cittadino si incazza.

Ieri a Roma è andata in onda una delle puntate più belle della vita Politica di questo paese e una delle più brutte della vita politica di questo paese (e le maiuscole non sono messe a caso).

Ieri in parlamento si è assistito ad uno scempio, a parlamentari che aspettano la seconda chiama per dare il voto a chi doveva accorgersi che quei tre sono fondamentali, un memento per il futuro: senza di me, vai a casa.
Si è assistito ad una camera riaperta dopo una settimana di chiusura (perché ovviamente non c'è niente di interessante da fare in un paese che a stringere i cordoni della borsa il più che può, aumenta comunque il proprio debito pubblico di 23 miliardi in un mese) che si è espressa negli esercizi di cambio di casacca all'ultimo minuto (e già quelli del primo minuto a me sembrano discutibili), quando evidentemente è successo qualcosa che ha modificato un voto pesante come quello di fiducia. Non si entra nell' IDV per votare la fiducia al Governo Berlusconi all'ultimo giorno, non si esce dal PDL per decidere all'ultimo giorno di cambiare voto, è evidente che qualcosa è successo, e lo spettacolo è triste.
Ci si ritrova con una maggioranza in parlamento che ha rifiutato un governo di larghe intese per non far cadere Berlusconi, quel Berlusconi che oggi vuole fare il governo di larghe intese con lui stesso presidente: il PDL e la Lega Nord hanno semplicemente difeso un uomo, un monarca, non un governo, non un progetto, ma la sagoma di un culo su di una poltrona.

E fuori in strada si è scatenato il pandemonio, e questa è la vera Politica. Io rifiuto le solite premesse buoniste del tipo "la violenza è sempre da stigmatizzare ma..." discorsi già sentiti fare a Bindi e Follini. Io non stigmatizzo proprio niente, da una parte.
Stigmatizzo parecchi atteggiamenti dall'altra invece.

Si è voluta condurre su questi binari una manifestazione proprio per cercare di guadagnare una certa unità dei "moderati" quando invece si tratta dell'unità del vecchio nobile che vuole un popolo affamato, che non cede privilegi per far esercitare diritti altrui.

Ieri si è vista una città piena di gente incazzata, studenti, cittadini aquilani, cittadini campani, gente che sono anni che urla, chiede confronti, esige spiegazioni e non riceve risposte.
Nessuno ha eletto nessuno in parlamento, c'è totale barriera politico-intellettuale, e quando si vorrebbero chiedere spiegazioni, si alzano le barriere fisiche dei carabinieri, strade sbarrate, blocchi, tenute antisommossa.
Il potere si barrica nel maniero e il popolo con torce e forconi cerca di stanare il re e la sua corte che al caldo godono di cibarie, vino e cortigiane in quantità.

Cercando sulla rete finalmente ho trovato il video di una giornalista che conferma quanto penso io: i famigerati "Black Block" compaiono solo quando "devono". Non compaiono MAI, in NESSUNA occasione, quando non ci sono norme di sicurezza, compaiono solo in presenza di zone rosse, quando sia evidente la volontà di avere dei casini che poi permettano di ricompattare i parrucconi.
Ammesso e non concesso che questi Black Block siano indipendenti e non infiltrati, se in una città non blocchi la libera circolazione delle persone, non compaiono MAI.
Ieri i cortei sono stati tenuti a distanza, bloccati, incanalati, costretti, allontanati: per l'ennesima volta gente incazzata è stata tenuta lontana dal rapporto con chi sostiene di essere eletto.
Gente che chiedeva un confronto, risposte, attenzione, se li è visti negare per l'ennesima volta, anche con la forza, con le armi, con l'esercito, ha visto "loro" fare tutto il possibile per non ascoltare "noi".
Ormai il parlamento è un circolo, chiuso, elitario, dove mille inadatti decidono che tutti si devono occupare solo di loro mille e una volta comodi loro, gli altri si scannino pure, e se interferiscono, giù manganellate.

Questa classe politica ha ammazzato il futuro di una generazione che oggi non ha più nulla da perdere, ha tirato troppo la corda e le rivoluzioni si evitano solo quando tutti hanno la pancia piena. Parigi, Londra, Atene, Roma, qualcosa sta cambiando, e non è accettabile che Bindi o Follini non capiscano e si preoccupino di stigmatizzare. Si torna sempre al fatto che quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito. Qui la luna ci sta venendo addosso e ancora Bindi e Follini si interrogano sul perché quel dito abbia le unghie sporche!!!

Ieri a Roma sono andate in onda la politica dei cialtroni di palazzo e la Politica di chi agisce per rivendicare quantomeno il diritto alla rappresentanza, ad essere ascoltato, a vedere che il proprio partito manda in parlamento gente che legifera, non gente che tira a raggranellare un pingue stipendio e un' altrettanto pingue pensione. Ieri è morta la politica di Maria De Filippi, di Costanzo, del Grande Fratello, della D'Urso, di Vespa, di Studio Aperto, della Ventura e dell'Isola dei Famosi, ieri si è visto che il vero Berlusconismo, cioè l'omicidio della cultura, non è più così forte, che si sta troppo male per accettare ancora di farsi rincoglionire davanti alla TV.


Il Re è nudo, e questa volta non è lui, è tutto il carrozzone simil-politico che sostiene di lavorare a Roma, e trovare giornalisti come Telese che se ne esce con la solita retorica buonista da chi nasce incendiario e muore qualunquista (perché i pompieri son gente seria!) getta nello sconforto.
La Saluzzi in questo momento su skytg24 è il solito incommentabile paopocchio di qualunquismo, perbenismo, buonismo, la solita sagra della banalità e del politically correct.
Fortunatamente si leggono poi altri pezzi, più interessanti.





Nessun commento: