giovedì 8 ottobre 2009

3001

La stanza è buia, fredda, i rumori sinistri adesso sono terrificanti.
Il metallo suona in tanti modi differenti, dal tonfo sordo della porta di una cassaforte all'eco dei colpi nella carena di una petroliera vuota, dalle posate che si toccano su un piatto al caricatore di una Colt M1911 che viene armata; e a seconda della situazione ogni suono metallico può ispirare diverse sensazioni.
Un treno che passa. E' confortante, c'è civiltà qui vicino, possono esserci i soccorritori; un coltello che ritmicamente scivola sul cuoio lo è molto meno.
Il buio, le mani legate dietro una sedia che non sarebbe neanche scomoda se non fosse per le metalliche costrizioni a polsi e caviglie.
Come si può non avere paura?
Io non ce l'ho.
Si esaurisce il suono del coltello, c'è aria di fine, ma terrore di inizio. Via il cappuccio. Il grande libro sul tavolino conta centinaia di nomi per ogni pagina, pagine indicizzate per nome.
Sono 3001, 3001 i nomi, padri, fratelli, mogli, figli, madri, il conto è salato.
"Non so chi ti abbia marchiato, io non sono così..."
Leggo che il suo coraggio da cappello puntuto è ormai andato a farsi fottere.
Comincio il mio lavoro, la mia arte è corale, il mio capolavoro di "grafica" vanta l'esclusivo accompagnamento sonoro delle urla di dolore e gode della vivacità di tutti quei toni di rosso. Il coltello lavora quasi come si muovesse da solo, è così ricopro la mia nuda perfidia con antiche espressioni a me estranee rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo.
Un laccio emostatico giallo, una bacinella di ghiaccio, un'iniezione di adrenalina. Mi siedo sull'altra sedia mentre lui guarda i suoi due dobberman mangiarsi la sua gamba tra le urla, i pianti, la disperazione di chi sa che non finirà presto. Comincio a leggere, non capisco in che ordine, sia questa lista, io leggo e ad ogni nome mi fermo a guardarlo.
Ripeto 10 volte l'ultimo nome, Amos Dreyfus, so che succederà ma non accetterò mai che si arrotondi a 3000, sono 3001, 3001 cazzo.
Non sarà certo l'ultima volta che sentirà questo nome. Amos Dreyfus.



Ogni citazione è assolutamente voluta.

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