domenica 29 marzo 2009

Sguardi

Non è sempre stato così, se lo ripete convinta che la sua infelicità attuale sia figlia della incapacità altrui di accettare lei come libera interprete della propria vita.
Cammina con il passo affrettato di chi viaggia sempre con mezz'ora di ritardo perché oberato di lavoro; non è difficile capire che non sia questo il caso. Una vita vissuta con coraggio e con l'orgoglio della rivendicazione del diritto di autodeterminarsi. Una vita che oggi, a metà strada, lei avverte la stia schiacciando. Mille battaglie vinte la vedono comunque perdente nella guerra e non riesce a spiegarsi come, non riesce a spiegarsi perché, non riesce a farsene una ragione.
La mente viaggia nel breve tratto di strada che compie. Viaggia per esperienza, per non sentire gli sguardi nostalgici dei conoscenti; sdegnati di chi non ha più bisogno di lei; inquisitori di chi non ha mai digerito la sua vicinanza; rabbiosi di chi non ha mai digerito la sua esistenza. Non sono più i tempi in cui orgogliosa sosteneva lo sguardo di chiunque, oggi può solo evitarli sperando che il peso dei più indagatori non la schiacci. Non più ragazzina precoce e ribelle, non più la pragmatica forte ragazza che affronta la vita senza pregiudizi, non più la giovane donna padrona di sé stessa. Oggi, a 45 anni, si sente solo una puttana.

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