lunedì 6 aprile 2009

Mani basse

Arranca in salita col piglio di chi sa che "ai miei tempi...".
Non si rassegna ad un fisico che non è più in grado di produrre quelle tirate, quelle progressioni, quegli scatti a mani basse sul manubrio. Il fisico è figlio di tanti acciacchi, di qualche chilo di troppo e di qualche anno sul groppone, ma la testa, quella no. La testa è sempre quella del vincente. La testa del vincente sui pedali però.
Sono passati 10 anni dal ritiro e dall'ultima soddisfazione che la vita gli abbia regalato. 10 anni di nostalgia, quasi di rimpianto, 10 anni poco luminosi.
Oggi arranca, suda, sbuffa, ignora il cardiofrequenzimetro che reclama a gran voce la sua attenzione. Oggi pensa che domani potrà limare 10 secondi su quella salita; oggi decide che quella ruota ad alto profilo vista ieri al negozio sarà sua e gli regalerà mezzo chilometro all'ora in pianura; oggi c'è il sole, e non si accorge del sorriso spontaneo che gli segna il viso tra uno sbuffo e l'altro; oggi pedala.

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