sabato 8 novembre 2008

Meta

Alza il pugno chiuso in un gesto più di spontaneo trasporto che di cosciente simbolismo, sfoggia un'espressione di combattente che non gli è propria ma sembra risoluto nel difendere i suoi ideali, anche se non è chiaro se siano suoi o solo presi in prestito. Forse non saprebbe dirlo neanche lui ma nel frattempo brandisce quel pugno mentre avanza deciso verso una meta meno chiara di quella geograficamente ben nota a tutti, ma meno sfumata che un tempo.
Non da l'impressione di avere piena padronanza della situazione ma marcia richiamato dalla paura che i suoi siano in difficoltà. Marcia col piglio del soldato pronto a lottare per i propri compagni.
Marcia e non è solo, non è solo e non si interessa dell'identità di chi gli sta vicino; non ne ha bisogno, non gli serve sapere chi siano per sapere che hanno bisogno di lui. E così mentre qualcuno gli rinfaccia di combattere con la testa vuota la battaglia di altri, lui combatte, a testa bassa, la propria battaglia per difendere chi combatte per lui.

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