domenica 2 settembre 2012

Grillo e la storia

Oggi voglio spendere due parole su Beppe Grillo. Comico che si è preso per gioco la responsabilità di dare una svegliata al paese e che adesso, a mio modo di vedere, si è trovato sulle spalle un peso ben più grande di quello che si aspettava di dover sostenere. Grillo rappresenta oggi uno dei soggetti politici (e la parola "politici", tanto quanto quella "politica" qui dentro non si usano in senso qualunquista e populista) più importanti del pianeta, ma è persona che secondo me non si è voltata a guardare chi lo stia seguendo. Grillo ha radunato attorno a dei discorsi che non sembrano poi così nuovi (vedremo poi se si possono trovare delle somiglianze con qualcosa) un sacco di gente, e tra questa gente c'è anche un notevole esercito di squadristi da tastiera che avanzano liste di proscrizione (c'è finita la Idem, per capirsi, perchè alle offese di grillo agli atleti "burattini di governi nazionalisti" ha risposto con "è un patacca") e a vario titolo avanzano minacce nei confronti "dei partiti". Si scagliano contro il PD perchè brontosauro della politica e lo accomunano al PDL e alla Lega Nord. Per me qui cominciano i cortocircuiti, temo dettati dal solito amore che noi Italiani abbiamo per il salvatore (chissà da dove arriva questa idea balzana di un salvatore che smette di fare il suo, si fa uomo, e viene a salvarci. o lascia le imprese e scende in campo. o smette di fare il comico e fonda il movimento. io comincio a notare delle brutte similitudini), per l'odio populista (quante volte avete sentito dire "i politici rubano"? deriva qualunquista del già qualunquista "i parlamentari rubano"...) verso chi ci sembra lavorare meno di noi, o guadagnare di più. Si comincia a sostenere che il PD sia una specie di brontopartito, e lo voglio dare per buono (diciamo che a studiare un po' di politica non è così, ma lo do per buono) e lo si accomuna al PDL, nato da una persona sola che ha smesso di fare quello che stava facendo per entrare in politica dicendo di farlo per noi, che denunciava i partiti ladri di tangentopoli, strizzava l'occhio ai magistrati (voleva Di Pietro alla giustizia), voleva di nuovo il vecchio "uomo qualunque" in politica (imprenditori, operai, casalinghe, ma non politici di professione), aveva un leader portavoce che metteva la faccia (o il simbolo) sul partito (o movimento); siamo così sicuri che le similitudini siano tra PD e PDL e non che il primo PDL fosse perfettamente sovrapponibile al primo Movimento 5 stelle? Siamo così sicuri di non averle già sentite queste cose?
"... milioni di persone hanno perduto i loro ultimi risparmi, milioni di altre sono senza lavoro. Tutto ciò che prima esisteva è stato sconvolto, tutto ciò che un tempo sembrava grande è crollato. Una sola cosa ci è stata lasciata: gli uomini e i partiti responsabili di tanta rovina. Questi continuiamo ad averli tra i piedi."
Si nota qualcosa di diverso da quello che dice Grillo? E voi direte: "beh, è condivisibile, che c'entra?!" Vero. L'idea c'è, infatti ho premesso che considero Grillo un soggetto politico importantissimo, il problema non è in Grillo, ma in chi lo ascolta, che ancora non ha capito in che modo debbano farsi nostre le sue idee, le sue proposte. Si continua in Italia a non imparare niente dalla storia: il capo-popolo ci racconta che un mondo migliore è possibile e invece che pensare, criticare, elaborare, fare nostro il concetto, gli diamo le chiavi della patria e gli diciamo "bene, bravo, bis, pensaci tu!"
"...non voglio vivere in un paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare..." 
"...la vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L'autoaffondamento dei vecchi governanti schiacciati dal peso del debito pubblico e dal sistema di finanziamento illegale dei partiti, lascia il paese impreparato ed incerto..." 
"Mai come in questo momento l'Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori (già, bella cazzata. ndr) ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo stato." 
"...Ciò che vogliamo farne (del movimento. ndr) è una libera organizzazione di elettrici ed elettori di tipo totalmente nuovo, non l'ennesimo partito..."
Questi discorsi non li avete sentiti fare anche a Grillo? La storia non insegna niente eh? Appena qualcuno se la prende "coi partiti" e dice di essere diverso, noi non ascoltiamo ciò che dice per cambiare la democrazia prendendo spunto dal discorso, no, gli diamo le chiavi e gli diciamo "bravo, hai sempre ragione, salvaci!". Salvaci da questi ladri, che si trovano a Roma, salvaci da "Roma Ladrona"...
La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi. (Indro Montanelli)
Voglio comunque lasciare un indizio: le iniziali dell'autore del primo discorso sono A.H. Quelle dell'autore del discorso da cui arrivano gli altri quattro estratti sono S.B. Fate un po' voi, e vedete se è bene seguire quel che dice Grillo come si sono seguiti tutti i capo-popolo fino ad oggi.

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