martedì 12 aprile 2011

Luci e ombre

Il sole taglia la piazza proprio sulla striscia di marmo bianco e il segno non è meno netto di quello del diamante sul vetro. Il pruno rosso gioca sul confine tra luce e ombra mosso da un vento insolitamente vivace. L'acqua della fontanella riflette la luce sulle pareti in ombra mentre quel bambino biondo non riesce a berla, disturbato da quel sole così tagliente. Sulla panchina in fondo alla piazza due bambine si confidano qualche segreto mentre vezzosamente arrotolano le maniche delle magliette per prendere meglio uno dei primi soli dell'anno.
Lei osserva. Lo sguardo perso nel vuoto ma un sorriso che testimonia della percezione di quello scenario così rasserenante. Era al sole dieci minuti fa, non si muove, adesso l'ombra le maschera il volto, la luce le fende il viso a metà, forse non se ne accorge, forse non le dà fastidio, forse è così che sente se stessa. Si asciuga gli occhi, sopprime un singhiozzo. Non è giusto chiamare fratello un figlio.

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