martedì 10 maggio 2011

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Il pomeriggio è segnato dal tiepido sole di maggio; gli alberi lottano con il vento che, impertinente, comunque sa di non poterli vincere. Il silenzio è sottolineato dal rombo sordo dei profili alti in carbonio e reso ancora più struggente da un applauso lungo duecento chilometri, non una nota, una voce, si alzano ad arrogarsi il diritto di essere protagonisti. Sono solo i bambini a prendersi questo diritto, ed è nella loro gioia, in quegli occhi luminosi, che si specchiano, e si rinfrancano, quelli lucidi.

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