sabato 29 agosto 2009

Saggio sul delirio di onnipotenza.


Ad oggi c'è un signore, piuttosto importante, che ha completamente perso il senso della misura e del pudore, riuscendo persino a "dissociarsi" dalle crociate di uno dei propri scagnozzi (Vittorio Feltri, nello specifico, neo-direttore de "Il Giornale") per cercare la figura del garantista facendo condurre le crociate ai "pezzenti" come nelle migliori tradizioni vaticane.
E la crociata di oggi, contro la stampa, ha tra i propri bersagli proprio il direttore di Avvenire Boffo.
E se da una parte si cerca la rissa ad opera del "giornale" di casa (che ha l'indiscutibile pregio di mantenere costante la qualità del "giornalismo" che vi si adagia sopra anche al variare dei direttori), verso "La Repubblica" si cerca lo scontro più subdolo: la causa civile. Già perchè una causa penale sputtana un giornale, con qualche cavillo se anche la vinci alla fine direttori e giornalisti si salvano, a chiedere 1 milione fai paura, non importa che tu vinca o perda la causa, ma di qui alla sentenza ogni giornalista si sente sulla testa una spada di Damocle da un milione di tonnellate, e così si giunge a querelare non un giornalista che scriva il falso ma un giornale che ponga domande. E non esiste alcun regime non dittatoriale nella storia del pianeta che abbia ritenuto reato (perchè questo è quel che pensa Berlusconi) il porre domande.

La cantilena di "Berlusconi porta prestigio internazionale" oggi fa ormai quasi male al cuore, rendersi conto di vivere in un paese i cui cittadini sono considerati dei deficienti da quasi tutto il pianeta fa male, fa male pensare che gli unici posti dove degli italiani non è diffusa l'opinione che siano stupidi siano quei paesi dove la stampa è terrorizzata come da noi è ancora peggio, è peggio perchè dimostra che la soppressione della libertà di stampa è il primo necessario gradino per ammazzare una democrazia.

E purtroppo c'è poco da fare, se Berlusconi è considerato un folle (nell'ambito di un panorama democratico) in tutto il pianeta, son considerati deficienti coloro che gli fanno guidare il paese e onestamente, a livello personale, io di essere preso per il culo in giro per il mondo farei anche volentieri a meno.

Mi riferisco a notizie come queste.

"Il potere di Berlusconi (in Italia) ormai eccede quello di qualsiasi altro leader in Europa occidentale", scrive Stille, notando che "bisogna guardare alla Russia di Putin o al Venezuela di Chavez per trovare paralleli". Il comportamento del nostro presidente del Consiglio è comprensibile, continua il suo editoriale, "solo se considerato alla luce di un sistema che gli assegna totale impunità", un'impunità - spiega Stille ai lettori del quotidiano finanziario britannico (Financial Times, ndr) - fornita in parte da leggi ad personam fatte approvare da Berlusconi, come quella che assegna immunità legale al premier, e in parte determinata dal suo "quasi totale controllo" dei media italiani, attraverso le tivù di sua proprietà, le reti pubbliche "indurettamente" controllate e la stampa. "La maggior parte dei giornali italiani, con una o due eccezioni, hanno coperto la vicenda con grande cautela, assai meno estensivamente di molti giornali britannici", afferma Stille.


Forbes. Per il settimanale economico statunitense un caso simile non potrebbe scoppiare in America. I giornali, infatti, "sono protetti dalle leggi sulla libertà d'espressione".


La notizia.


Ma visto che oggi il ministro Bondi (chiedo scusa per il linguaggio forte) ha sostenuto che il gruppo "L'Espresso" è una sorta di megapartito, la notizia la posto anche dal Corriere della Sera.

corriere.it

Nessun commento: