sabato 30 aprile 2011

Trenta minuti

Gli salta al collo e lo abbraccia con una forza tale da farla sembrare sincera, è il quinto negli ultimi venticinque minuti.
Lui siede scomposto su di una sedia inutilmente scomoda già di suo, non sono gli stessi occhi di cui si è innamorato.
I minuti sono trenta, il collo appena assaltato è il settimo, dietro baci, abbracci, risate non è più particolarmente complicato leggere quel senso di incompiutezza che forse lui ha notato già da tempo, quel bisogno di sentirsi apprezzata dal maggior numero di persone, come una vecchia ragazza che, passato il proprio momento, spera di farsi amare vendendo la propria dignità in qualche reality show. Lei si gira a guardarlo, lui le regala un sorriso tanto amaro da gelare il sangue, lei non se ne accorge neanche. Domani, passata la sbornia, finalmente la lascerà. Lei non piangerà neanche.

Oltre la collina

Il cielo diventa di un azzurro struggente oltre quella collina dove una vigna ha scritto se stessa.

lunedì 25 aprile 2011

Le Vele di Scampia e la memoria.

Oggi voglio dire la mia su un post dell'amico Piero Pagliardini, il cui blog, De Architectura è linkato nella mia lista dei consigli.



E io mi trovo in disaccordo con lui: ho scelto determinate foto, ma la scelta è dovuta al fatto che una realtà come quella di Scampia, ancor più di quelle dello Zen o del Corviale, mi ricorda un'altra realtà, più emozionante, più evocativa, ma egualmente struggente, questa.














Questa è Pripyat, città fondata dall'Unione Sovietica per ospitare gli operai della vicina centrale nucleare di Chernobyl e le loro famiglie. E' stata, tra l'altro la città sovietica dove si viveva meglio, con un tenore di vita medio molto più "occidentale" di quello del resto dell' U.R.S.S.

Dov'è che vedo il parallelismo io? Si potrebbe dire "nell'architettura e nell'urbanistica". Ecco, no!
Pripyat, città fondata per raggiungere una certa popolazione, per quanto figlia anche lei dei deliri di Le Corbusier, aveva una sua valenza garantendo un qualche rapporto edificio/strada e una dimensione talmente ridotta (non aveva raggiunto i 50'000 abitanti nel 1986 e già vi si erano trasferiti moltissimi cittadini che non lavoravano alla centrale) da rendere meno devastante uno zoning che comunque non era così esasperato.

Per quello che riguarda l'architettura, restava valido un certo livello di tristezza modulare, ma le unità abitative non ammassate a centinaia in un unico edificio e una qualche gerarchizzazione delle forme in relazione alle funzioni rendevano la città brutta, ma non sgrammaticata.

E qui si arriva al punto a cui volevo arrivare: le Vele di Scampia dovrebbero rimanere un monumento esattamente come Pripyat, evacuata qualche giorno dopo il disastro di Chernobyl, è un monumento, un monumento al disastro; un monito per le generazioni future di quanto di aberrante l'umanità ha partorito.

Troverei mostruoso il perdere fisicamente il campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, che deve continuare ad essere memoria di quella che forse è stata la pagina più triste della storia dell'umanità; troverei mostruoso il perdere Pripyat, che deve continuare ad essere memoria di una pagina tristissima della tecnologia e deve ricordare all'uomo che non si può trattare qualunque problema con superficialità, noncuranza, miopia, senza pensare mai alle conseguenze; troverei mostruoso il perdere le Vele di Scampia, che devono continuare ad essere memoria della pagina più triste della storia dell'architettura e dell'urbanistica.

Io temo seriamente che se i più famosi esempi di cosa succede ad assecondare uno squilibrato svizzero facendolo passare per saggio si dovessero perdere, si rischierebbe seriamente di incorrerci nuovamente.
Già la pagina di Wikipedia ospita questa definizione "Se è vero infatti che la qualità tecnica ed estetica delle Vele sia fuori discussione, resta altresì innegabile la «inabitabilità» delle stesse, anche per ragioni che vanno al di là dell’architettura.", frase dell'ex Sovrintendente De Cunzo, che puzza di "revisionismo" lontano un chilometro, un tentativo di trovar del buono, inventandoselo, all'inferno.

Quindi sono convinto che mantenere mostri come le Unitè d'Habitation o le Vele di Scampia, se la città può sopportare la conversione di aree così vaste a "memento urbano", sia importantissimo, e che la loro eliminazione porti con sè un'inevitabile prossima rivisitazione storica al grido di "non erano poi così male"; nefasta previsione già parzialmente avveratasi leggendo, appunto, la pagina di Wikipedia.


























martedì 12 aprile 2011

Luci e ombre

Il sole taglia la piazza proprio sulla striscia di marmo bianco e il segno non è meno netto di quello del diamante sul vetro. Il pruno rosso gioca sul confine tra luce e ombra mosso da un vento insolitamente vivace. L'acqua della fontanella riflette la luce sulle pareti in ombra mentre quel bambino biondo non riesce a berla, disturbato da quel sole così tagliente. Sulla panchina in fondo alla piazza due bambine si confidano qualche segreto mentre vezzosamente arrotolano le maniche delle magliette per prendere meglio uno dei primi soli dell'anno.
Lei osserva. Lo sguardo perso nel vuoto ma un sorriso che testimonia della percezione di quello scenario così rasserenante. Era al sole dieci minuti fa, non si muove, adesso l'ombra le maschera il volto, la luce le fende il viso a metà, forse non se ne accorge, forse non le dà fastidio, forse è così che sente se stessa. Si asciuga gli occhi, sopprime un singhiozzo. Non è giusto chiamare fratello un figlio.

domenica 3 aprile 2011

Il presidente tuttofare

Venghino signori venghino, ricchi premi e cotillons per tutti.
Si comincia parlando di trattative con il nuovo governo tunisino che quest'ultimo, è notizia di oggi, smentisce, ma andiamo oltre.

1-In 48-60 ore lampedusa sarà abitata soltanto dai lampedusani (mentre sto scrivendo ne sono passate 82, e Lampedusa è tutt'altro che sgombra) (il presidente orologiaio);
2-Ci sarà sempre una nave che getta l'ancora nelle acque lampedusane che trasporta i nuovi migranti altrove (il presidente traghettatore);
3-La Tunisia mi ha promesso di controllare porti e coste (il presidente boccalone);
4-Compero i pescherecci affinché non siano adoperati dai trafficanti di uomini (giustamente, taglia la testa al toro: compra tutte le barche del mondo e i profughi non possono arrivare, geniale) (il presidente e il mare);
5-140 uomini del genio militare e altri ne arriveranno per ripulire l'isola (perché a me viene in mente che se ho da pulire un posto mi servono i netturbini e lui che gli servono i militari?) (il presidente geniale);
Ci tengo a rammentare che l'impegno è Mio personale, che non ci si sbagli:
6-Rifaccio fogne ed illuminazione pubblica (il presidente illuminato);
7-Rifaccio le strade (finalmente un classico, il presidente operaio);
8-Piano di promozione turistica, pubblicità su Rai e Mediaset (come mai non sorprende la disinvoltura con cui parla di Rai e Mediaset come fossero una cosa sola, e una cosa sua?) (il presidente promosso);
9-Rivernicio lampedusa come ho riverniciato un paese in Lombardia, copiando Portofino (il presidente imbianchino);
10-Ho fatto i ciottoli, i corrimano e le lampade per le strade, e ora si rifanno pure a Lampedusa, prima ho copiato Portofino in Lombardia, ora copio la Lombardia a Lampedusa (che giustamente sono tre realtà simili e Lampedusa è talmente priva della propria peculiarità geografica che si può trasformarla in Portofino 2, anzi 3, che la 2 sta in Lombardia tra ciottoli e corrimano nuovi) (il presidente globalizzato);
11-Riporto le piante a Lampedusa (il presidente giardiniere);
12-Vi rimando il pagamento delle tasse a data da destinarsi (il presidente destinato);
13-Vi faccio lo sconto sulla benzina (il presidente scontato);
14-Lampedusa zona franca (il "presidente" Franco. Questa è la veste più verosimile...)
15-Vi faccio il Casinò (il Casinò dell'Olgettinà) (il presidente casinàro);
16-Candido Lampedusa al Nobel per la pace (l'isola avrà l'onore di succedere a Berlusconi nelle candidature che l'Italia propone al Nobel per la pace) (il presidente abdicante);
17-state tranquilli che vi aggiusto l'isola perché ieri sera non avevo niente da fare e mi sono comprato la villa su inernet (il presidente internauta);
18-Vi faccio il campo da golf (il presidente che usa la mazza);
19-Vi faccio una nuova scuola (piena di professori comunisti) (il presidente bipartizan);

E solo per oggi vi regalo una Mountan Bike a 24 velocità, ma solo alle prime 30 telefonate!!!

I deliri di un folle raggiungono nuove vette, ma due riflessioni serie secondo me è d'uopo farle:

1-Berlusconi comincia parlando in terza persona "il vostro presidente fa questo e fa quello" e finisce in prima persona "io faccio questo e quello", è impossibile che un atteggiamento del genere non abbia un profilo di interesse da un punto di vista psicologico, perché la differenza a percepire se stesso come essere umano in Berlusconi è piuttosto evidente e una certa schizofrenia latente pare fare capolino, personalmente credo che sarebbe bene visitare quest'uomo che evidentemente non sta bene;

2-che paese è diventato il nostro? Sembra uno di quei paesi talmente rincoglioniti che sono disposti a bersi qualunque panzana da parte di chiunque, anche di chi ha fatto della menzogna una ragione di vita, uno di quei paesi dove basta essere in TV e qualunque sciocchezza si racconti viene bevuta, uno di quei paesi dove basta prendere per il culo offrendo un sogno impossibile come imminente per tener tutti zitti e buoni, uno di quei paesi dove se cominci a dire a uno che è bravo e glielo dici di continuo, continuerai a dirglielo anche quando non farà niente, o farà del male, siamo uno di quei paesi, l'Italia è proprio quel paese (Berlusconi: il presidente a quel paese...).




«Sarà zona franca dalle tasse. Qui ho comperato casa»
Sì, il piano è chiarissimo!

"Lampedusa svuotata in 48/60 ore" ha detto Berlusconi a Napoli.

(spinoza.it)

sabato 2 aprile 2011

Il presidente cellulare

In colpevole ritardo, ma la questione meritava proprio.




Passi per gli anni '70 (il referendum fu nell '87; come anche una capra avrebbe capito, essendo nato sull'onda dell'incidente di Chernobyl), passi per petrolio, carbone e gas che finiscono (perchè l'uranio invece lo produce Ferrara quando va al gabinetto?), ma la scomposizione delle cellule è un qualcosa di assolutamente meraviglioso.