Rocco faceva la tartaruga. Cazzo di senso abbia questa frase lo si può capire conoscendolo: Rocco voleva volare, non si sentiva tartaruga, faceva la tartaruga perchè tutti semplicemente se lo aspettavano da lui. Non gli piaceva essere una tartaruga ma si sentiva scemo a dire di essere un falco, e alla fine il suo guscio gli piaceva anche. Era convinto che nessuno potesse sospettare che lui fosse, segretamente, un falco, si era arredato il suo guscio con tutte le sue cose, qualcuna da falco e qualcuna da tartaruga, percepiva le seconde come un intralcio, ma continuava a tenerle, senza neanche capire bene il perchè o il percome. Rocco tutte le sere tornava sotto la sua pianta, rientrava nella sua casetta, guardava le sue cose da tartaruga, e piangeva; si sfogava, andava al ruscello a sciacquarsi, tornava sotto la sua pianta, rientrava nella sua casetta, guardava le sue cose da falco, e riusciva a prendere sonno. Nei suoi pianti Rocco aveva pianificato tutto, solitario, sapeva come fare; cominciavano dal suo guscio a formarsi delle maestose ali, o almeno così le vedeva lui, in realtà era difficile accorgersi delle piccole escrescenze ossee ai lati del carapace. Rocco quella sera tornò sotto la sua pianta, rientrò nella sua casetta, guardò tutte le sue cose da tartaruga e, scoprendosi a sorridere, capì di essere uno di quelli che rivolge un sorriso al proprio passato; Rocco accomodò tutte le sue cose da tartaruga al suo posto, fuori di casa, sotto la pianta, indossò i suoi occhialoni da falco e si diresse al ruscello, ma non dove si sciacquava di solito, no, sul ponte 30 metri più in alto. Rocco guardò in basso e sentì che non c'era paura di cadere in lui, ma emozione sapendo che avrebbe volato; calzò bene il casco di pelle e gli occhiali, spiegò le sue nuove maestose ali e non saltò, Rocco volò, giù dal suo ponte. E mai vi racconterò come è finita la storia di Rocco la tartaruga, perchè da quel momento il cuore di rocco si riempì di se stesso, falco, e cosa successe dopo, non è importante.